Le manovre di rianimazione cardiopolmonare eseguite sono riuscite a ingannare la morte. Ancora una volta.
Una storia a lieto fine, che ha come protagonista un giovane di soli 21 anni e che fa riflettere sulla necessità di divulgare il più possibile, anche e soprattutto tra i giovani, le manovre di primo soccorso e di rianimazione cardiopolmonare.
Venerdì sera, in un centro sportivo di Bari, il ragazzo ha accusato un malore mentre si allenava. I presenti hanno chiamato subito il 118, ma il destino ha voluto che, proprio in quel momento, fosse presente un infermiere fuori servizio. Il sanitario non ci ha pensato due volte e ha iniziato tempestivamente le manovre di Basic Life Support.
Di lì a pochi minuti l’automedica, di stanza presso l’ospedale Giovanni XXIII, è giunta sul posto e il medico ha proceduto all’utilizzo del defibrillatore, corroborato dall’applicazione dei protocolli ACLS (Advanced Cardiac Life Support). E il giovane cuore è ripartito.
Nel frattempo è arrivata anche l’ambulanza del 118, che ha trasportato a sirene spiegate e in codice rosso il giovane al Policlinico. Ora il ragazzo sta decisamente meglio ed è tutto merito del perfetto funzionamento della macchina dei soccorsi. Ennesimo esempio, questo, di come in situazioni del genere il fattore tempo rivesta un’importanza fondamentale; e di come questo possa essere “allungato” grazie a una rcp precoce. Attuata, in questa occasione, da un professionista sanitario fuori servizio.
Alessio Biondino
Fonte: Il Quotidiano Italiano
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