L’Associazione di Avvocatura di Diritto Infermieristico fa ricorso alla AUSL Toscana Sud Est, Presidio ospedaliero Colline Albegna, precisamente al competente per territorio.
Il dott. Mauro Di Fresco ha contestato anche il piano di lavoro demansionante.
Ecco il verdetto del medico competente:
“Sulla base della visita (VISITA STRAORDINARIA, per patologia X) effettuata in data X· – a, sensi dell’art. 41 D.Lgs 81/2008 e succ. mod. 111 data 24/05/2021 si emette il seguente giudizio: Idoneo/a alla mansione specifica limitazioni indicate nel piano di lavoro personalizzato che allego.
In relazione a quanto richiestomi, tenendo conto delle limitazioni indicate dal Medico Competente, il piano di lavoro dell’infermiera X è il seguente:
- identificazione dei bisogni di assistenza infermieristica della persona e formulazione dei relativi obbiettivi
- assistenza di base, consistente nel soddisfare il bisogno di eliminazione, igiene ecc, in collaborazione con altro collega o personale di supporto -rilevazione dei parametri vitali
- preparazione e somministrazione della terapia farmacologica prescritta
- verifica della giacenza di farmaci e presidi e segnalazione della necessità di eventuale approvvigionamento
- controllo scadenze farmaci e presidi
- pianificazione, controllo e verifica dell’operato degli operatori di supporto.
Le attività che prevedono movimentazione di carichi dovranno essere eseguite sempre con l’ausilio degli appositi presidi e sempre con la collaborazione di un collega o personale di supporto.
E’ da precisare che nel setting Terapia Intensiva sono disponibili i presidi necessari alla movimentazione del paziente, quali sollevatore e telini ad alto scorrimento oltre a disporre di letti elettrici che consentono di far assumere agevolmente varie posizioni al paziente e regolabili in altezza.
Firmato dall’Infermiere coordinatore, Azienda USL Toscana sud est”.
Redazione Nurse Times
Allegato
- Tribunale di Cosenza riconosce il diritto ai buoni pasto per tutti i turnisti oltre le sei ore
- Coina: “Sanità italiana sempre più alla deriva. Senza investimenti veri sui professionisti, non saremo in grado di affrontare le sfide future”
- Mangiacavalli (Fnopi): “È il momento dell’infermiere di famiglia e comunità. Indispensabile attivare formazione specialistica”
- Malattie croniche, Iss: “Il 18% degli adulti e il 57% degli over 65 ne ha una”
- Inappropriatezza assistenziale, rischio infettivo e responsabilità professionale: la detersione fecale non rientra nel profilo dell’infermiere
Lascia un commento