I risultati ottenuti dai manager della sanità ligure, abili a ridurre i costi anche grazie ad attenti tagli al personale, hanno garantito loro un lauto aumento salariale. È stato emanato un provvedimento finalizzato ad avvicinare i loro stipendi a quelli “della maggior parte delle Regioni”.
Grazie ad una delibera passata in sordina durante il mese di agosto, i compensi dei dirigenti hanno subito aumenti considerevoli che hanno superato il 15%. In questo modo ognuno di loro potrà percepire più di 100.000 euro annuì lordi.
L’aumento più considerevole riguarderà le Asl 2 e 3, il San Martino e il compenso del commissario straordinario di Alisa, l’agenzia per la sanità ligure, che già era agganciato al direttore generale della Asl 3 Genovese.
In questo caso, il precedente stipendio di 134.795 lordi sarà innalzato a 154.937.
Per le altre tre aziende sanitarie viene invece è stato fissato un compenso di 149.772 euro.
Nel primo caso, si sarebbe raggiunto il tetto massimo consentito determinato per legge nel 1992. Grazie ad un decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, non sarebbe possibile superare i 300 milioni di vecchie lire.
La decisione della Regione ha preso spunto dallo sfumare di un limite statale, quello disposto dal decreto 78 del 31 maggio 2010, che imponeva di ridurre gli stipendi del 10% rispetto alle cifre erogate “alla data del 30 aprile 2010”. Un’indicazione che si incrociava con una delibera di giunta, che aveva fissato i compensi, la 1.208 del 2001. In altre parole, nulla avrebbe vietato di lasciare vigenti gli stipendi individuati dal 2001 e decisi dalla Regione. Oppure, di restare al di sotto dell’asticella indicata dal Dpcm.
«Venuti meno i limiti della spending review – spiega il vice presidente della Regione e assessore alla Sanità, Sonia Viale – da un punto di vista politico non ho ravvisato ragioni per penalizzare economicamente queste figure. Ricordo che i manager che arrivano da fuori per lavorare in Liguria devono mettere in conto una riduzione del compenso».
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