Visto che pochi candidati sono approdati agli orali, L’Azienda sanitaria Friuli Centrale ha bandito una procedura pubblica per il reclutamento di Infermieri. I sindacati approvano la decisione.
Il concorsone regionale indetto da Arcs per coprire 639 posti da infermiere nelle strutture del territorio, si è rivelato un flop. Degli oltre 500 aspiranti che si erano presentati, dopo le prime due prove ne erano rimasti soltanto 124: un’autentica strage di candidati già prima degli orali. L’Azienda sanitaria Friuli Centrale, che da quella procedura avrebbe voluto ottenere almeno 240 infermieri, ha visto ammettere agli orali appena 47 candidati su 180.
Per questo l’AsuFc corre ora ai ripari, bandendo una procedura pubblica per titoli ed esami, finalizzata a coprire a tempo indeterminato quei 240 posti.
Una scelta obbligata per far fronte alla consistente carenza di personale, soprattutto in vista dell’estate e delle ferie del personale.
AsuFc punta a intercettare anche l’infornata di neolaureati dell’Ateneo di Udine.
È evidente, infatti, e il decreto lo dice chiaramente, che la graduatoria che uscirà dalla procedura regionale ancora in itinere “consentirà solo in minima parte di sopperire alle attuali carenze”. Anche la stessa Arcs, peraltro, è corsa ai ripari nei giorni scorsi, pubblicando un avviso pubblico per soli titoli per 515 posti (ma a tempo determinato) a livello regionale.
“Dall’ultimo concorso di Arcs abbiamo la possibilità di reclutare solo 46 infermieri – spiega il direttore generale di AsuFc, Denis Caporale -. Il fabbisogno rappresentato era di 240 unità, per cui siamo usciti con un concorso, vista la necessità di reclutare nel più breve tempo possibile le unità necessarie, anche al fine di assicurare ai dipendenti di AsuFc le meritate ferie estive”.
Afrim Caslli (Nursind Udine) e Stefano Bressan (Uil Fpl) ricordano che proprio nei giorni scorsi avevano sollecitato AsuFc a intervenire, viste “le gravi criticità legate alla carenza di personale infermieristico anche in relazione alla strage di infermieri nel concorso regionale Arcs per il quale ci siamo rivolti ai nostri legali per un eventuale ricorso”. Per le due sigle sindacali la procedura bandita dall’Azienda Friuli Centrale è “una scelta responsabile e necessaria”.
Per Giuseppe Pennino (Cisl Fp) è “un atto dovuto (pur comprendendo e apprezzando lo sforzo da parte degli uffici amministrativi) per evitare il rischio concreto di ridurre i servizi per superare le criticità in atto che nell’immediato mettono in difficoltà anche la pianificazione delle ferie estive”.
Pennino ricorda inoltre: “In Veneto è stato appena concluso un concorso per infermieri: sarà inevitabile che avrà ripercussioni anche in AsuFc con ulteriori dimissioni, in particolar modo nelle strutture e presidi ospedalieri confinanti come Latisana. Oltre i concorsi bisogna porre azioni concrete per frenare il fenomeno delle dimissioni migliorando le condizioni di lavoro del personale”.
Nel corso del confronto con l’Azienda, tenutosi martedì, Uil e Nursind hanno proposto di “alzare a 40 euro l’indennità di pronta disponibilità” e di prevedere compensi maggiorati per le reperibilità che superano il tetto di sette mensili: “Tali proposte sono state accolte dalla direzione”. Caslli e Bressan hanno inoltre chiesto di assegnare gli 1,107 milioni residui, e relativi all’incremento contrattuale, “per le progressioni economiche orizzontali”.
Redazione Nurse Times
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