Giunge all’attenzione della nostra Redazione un’ulteriore testimonianza del demansionamento che la categoria infermieristica è ormai costretta a subire di routine in molte realtà italiane.
Nel documento realizzato dal “Comitato Infezioni Ospedaliere” intitolato “Pulizia e disinfezione materassi standard e modello Amy S” appaiono tre distinte figure:
- il coordinatore infermieristico,
- l’infermiere,
- il personale di supporto.
Incomprensibilmente verrebbe riconosciuta all’infermiere la responsabilità della “Predisposizione del materiale necessario all pulizia/disinfezione” dei materassi, ma non solo.
Avrebbe anche l’onere di collaborare con gli operatori sociosanitari in un’incredibile inversione di ruoli.
Nonostante l’appartenenza alla categoria dei professionisti intellettuali, l’infermiere diventerebbe quindi figura di supporto del personale ausiliario per quanto riguardi la “Pulizia del materasso e/o del cuscino”, la “Rimozione del materasso e/o del cuscino e avvio al lavaggio” e per la parte di “Approvvigionamento del materiale per pulizia/disinfezione”.
Non riesco personalmente a capacitarmi di come un infermiere possa arrivare a pensare che pulire i materassi ed i cuscini possa essere una competenza infermieristica o che sia necessario collaborare con il personale di supporto nella rimozione del cuscino e nel successivo lavaggio.
Posso immaginare che avere un infermiere disposto a svolgere qualsiasi mansione scritta in un foglio affisso in reparto o contenuta in un file pdf possa essere il sogno di molti coordinatori e dirigenti infermieristici. Ma è giunta l’ora che ognuno di noi si svegli dal torpore e apra gli occhi.
Mi auguro che sempre più infermieri si indignino nel leggere lo scempio riportato nello screenshot dell’ASST Monza considerando che cose simili, se non peggiori, saranno sicuramente presenti in molte altre realtà lavorative.
Le decine di sentenze che hanno condannato le aziende ospedaliere a risarcire il danno derivante da demansionamento dovrebbero aver chiarito le idee ai colleghi che ancora pensano che sia necessario fare tutto ciò per il bene del paziente o forse, per il bene dell’azienda.
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