“L’istituzione della figura dell’assistente infermiere può rappresentare un’opportunità, ma va gestita in maniera opportuna, coinvolgendo direttamente gli Ordini professionali e la Federazione nazionale”. Da noi contattato, Pierpaolo Volpe, presidente Opi Taranto, dice la sua sul tema attualissimo dell’assistente infermiere, che tante discussioni sta suscitanto in questi giorni.
“Così com’è strutturato al momento, il percorso che porta alla nascita dell’assistente infermiere non è soddisfacente – aggiunge Volpe -. Prima di mettere mano all’istituzione di questa nuova figura bisognerebbe porre in essere atti normativi che diano slancio alle competenze avanzate degli infermieri, aprendo immediatamente alla laurea magistrale a indirizzo clinico”.
Volpe esterna inoltre un ulteriore dubbio: “Suscita forti perplessità il numero esiguo di ore destinate alla formazione dell’assistente infermiere, soprattutto se paragonato al lungo percorso di studi che permette agli infermieri di acquisire elevate competenze. Quelle competenze che, evidentemente, la nuova figura non può avere”.
La questione è strettamente connessa al crollo delle iscrizioni ai recenti test di ammissione a Infermieristica. “Sono numeri preoccupanti – conclude Volpe -, che registriamo anche in Puglia, dove le iscrizioni sono state circa 500 in meno rispetto all’anno scorso. E’ la conferma della scarsa attrattività della professione. Ed è una situazione che il nuovo profilo dell’assistente infermiere, così com’è concepito, potrà solo aggravare, perché si attribuiscono competenze infermieristiche a chi infermiere non è”.
Redazione Nurse Times
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