I carabinieri del Nas hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare nei confronti di quattro medici e tre infermieri. Si ipotizzano i reati di truffa aggravata e peculato.
Ne avevamo parlato qualche giorno fa. Oggi emergono ulteriori particolari e novità sulla vicenda dei furbetti del cartellino “beccati” nel sassarese grazie alle intercettazioni ambientali.
Simulavano la presenza in servizio, attestandola con il proprio badge personale, ma in realtà erano assenti ingiustificati dal posto di lavoro. Con questa accusa, dopo mesi di attività investigativa, stamattina i carabinieri del Nas di Sassari hanno dato esecuzione a sette ordinanze di applicazione della misura cautelare della sospensione dal pubblico ufficio a carico di quattro dirigenti medici e tre infermieri dipendenti della Asl sarda e in servizio al poliambulatorio di Sorso (SS). I reati ipotizzati sono quelli di truffa aggravata e peculato in danno del Servizio sanitario nazionale.
L’indagine è partita a novembre dello scorso anno per verificare lo standard nell’offerta sanitaria dell’Azienda sanitaria e “ha consentito agli investigatori di far emergere una notevole disinvoltura nell’assentarsi dal posto di lavoro, senza alcuna giustificazione, da parte di alcuni dipendenti del poliambulatorio, ubicato in un centro dell’hinterland sassarese”, affermano i Nas in una nota. E aggiungono: “In alcuni casi è stato accertato l’uso di autovetture di servizio per finalità estranee a quelle di servizio”.
Fonte: www.quotidianosanita.it
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