Una querelle che bloccava le assunzioni degli infermieri termina con la sentenza del Consiglio di Stato
Di conseguenza si aprono le porte a 50, in ruolo in altre aziende sanitarie, e a 170 in attesa di un contratto a tempo indeterminato sbloccando le stabilizzazioni.
In pratica si aprono le porte della Asl di Lecce a 50 infermieri, in ruolo presso altre Asl, che rivendicavano il diritto al trasferimento prima delle assunzioni, ma anche per i circa 170 che hanno diritto alla stabilizzazione.
A questi dovrebbero essere aggiunti 180 infermieri che il direttore generale della Asl di Lecce, Ottavio Narracci, aveva chiesto di assumere dalla graduatoria del concorso di Bari.
La sentenza ha chiarito tutto. Per i giudici prima dei concorsi e delle stabilizzazioni bisogna dare priorità alla mobilità.
Determinante è stata la transazione siglata a gennaio scorso tra la Asl di Lecce e 50 infermieri che ha determinato la rinuncia alla causa sia da parte dei ricorrenti che della Asl.
Ora si è pronunciato il Consiglio di Stato chiudendo l’iter giudiziario.
“Viste le dichiarazioni di rinuncia/sopravvenuto difetto di interesse formalizzate dagli originari promotori del giudizio, anche con riguardo agli effetti della sentenza appellata (salvo il capo sulle spese di giudizio), nonché la dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse all’appello, formalizzata dalla Asl appellante, con congiunta richiesta di compensazione delle spese del giudizio di appello; il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (sezione terza), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo dichiara improcedibile e dispone l’annullamento senza rinvio della sentenza appellata, salvo il capo sulle spese di giudizio. Spese del giudizio di appello compensate”.
Il semaforo rosso per gli infermieri precari aventi il diritto alla stabilizzazione lo aveva acceso il Tar di Lecce con la sentenza numero 915/2018 pronunciata sul ricorso di 50 infermieri che chiedevano la mobilità.
La Asl aveva deciso di appellare la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato, ma la transazione ha superato – per le parti in causa – la necessità di un pronunciamento dei giudici.
Redazione NurseTimes
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