Accade a Figline (Firenze). Tutte le mattine il medico si presentava puntualmente in ospedale e timbrava il cartellino. Ma poi il medico correva a visitare i pazienti a domicilio intascando l’onorario al nero. L’attività illecita sarebbe andata avanti almeno da due mesi, secondo la Procura. Il dottore di 66 anni in servizio all’ospedale Serristori di Figline è stato accusato di peculato e truffa ai danni dell’Azienda sanitaria che, non sapendo dell’attività di libero professionista privata, gli erogava lo stipendio previsto per l’attività in intramoenia.
Qualche giorno fa, riporta Valentina Marotta sul corrierefiorentino.corriere.it, il gip Antonio Pezzuti ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliati per il professionista che, dopo una notte a Sollicciano, è ritornato a casa.
A far partire l’inchiesta una segnalazione del servizio ispettivo della Usl di Firenze. Ci sarebbero state, infatti, “troppe anomalie”. Il cartellino qualche volta non era timbrato all’uscita. Inoltre, era sospetta anche la presenza del medico in ambulatorio nelle stesse ore in cui era adibito a mansioni amministrative. Così sono partite le indagini dei carabinieri del Nas. Sono bastati appostamenti e pedinamenti e poi le intercettazione di alcune telefonate per dare conferma al sospetto.
Il medico pur essendo assegnato a mansioni amministrative era abilitato a svolgere visite in intramoenia. Timbrava tutte le mattine, hanno ricostruito le indagini, ma poi dopo aver messo in borsa alcune confezioni di medicinali si allontanava per visitare i malati a domicilio, all’insaputa dei vertici dell’Usl. Il 15 giugno è scattato l’arresto.
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