“Con questo strumento, forse mio padre si sarebbe salvato”, ha detto il rappresentante della ditta donatrice.
La donazione di un defibrillatore alla comunità della Chiassa Superiore, frazione di Arezzo, si è trasformata in un’autentica festa di paese, con tanto di inaugurazione, messa celebrata dal vescovo e simulazione di rianimazione cardio-polmonare e di utilizzo dello strumento curata dal docente infermiere Luca Bichi.
A rendere possibile l’evento, la generosità di tre componenti: la ditta Patrone Edile, che ha acquistato il defibrillatore, il gruppo Fratres “Papa Giovanni Paolo II”, che ha invece acquistato il contenitore nel quale installarlo, e Opi Arezzo, che ha insegnato come usarlo a venti cittadini.
Significativa la testimonianza di Francesco Patrone, rappresentante dell’azienda donatrice: “Dall’amicizia con Giovanni Grasso, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, è nata l’idea di questa donazione, che voglio dedicare anche alla memoria di mio padre Antonio, morto a febbraio per arresto cardiaco. Se ci fosse stato uno di questi strumenti nelle vicinanze, forse si sarebbe salvato”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.arezzonotizie.it
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