Il segretario provinciale del sindacato mette sul tavolo i problemi dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e minaccia lo stato di agitazione.
“Taglia e cuci”. Daniele Carbocci, segretario provinciale di Nursind Pisa, riassume così “la situazione critica nell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana”. Il sindacalista se la prende soprattutto con “una serie di decisioni che creano un enorme malcontento nei dipendenti e in particolare in quei professionisti, infermieri e oss in primis, che sono stati in prima linea in questo ormai lunghissimo periodo di emergenza, e che sono stanchi, stanchissimi”.
E aggiunge: “Apri e chiudi reparti Covid e non, riapri l’hub vaccinale (chiuso un mese fa…) apri nuovi ambulatori, ridimensiona reparti, aggiungi posti letto, togli posti letto…. Infermieri e oss spostati come pacchi dall’oggi al domani, girano come trottole per i reparti dell’azienda. Con turni di lavoro massacranti e vita privata e organizzazione familiare sconvolte. Salto del dovuto riposo per coprire turni che altrimenti rimarrebbero scoperti. Rapporto numero infermieri/ numero pazienti che nemmeno nel Burundi”.
In somma, non c’è “un minimo di programmazione”. Inoltre “i numeri di infermieri e oss sono sempre più piccoli e ai 40 infermieri interinali non verrà rinnovato il contratto a fine mese: chi coprirà i loro turni?”. E ancora: “Decine di pensionamenti che hanno ridotto i ranghi del personale di assistenza. Adesso iniziano anche le sospensioni di coloro che non si sono vaccinati e lo spostamento ad altra mansione di coloro che non hanno potuto vaccinarsi per problemi di salute”. E le sostituzioni? E “le assunzioni a tempo indeterminato promesse, che ovviamente sono scomparse nel nulla”?
Carbocci mette sul piatto anche “la questione parcheggi: arrivare in ospedale e non trovare parcheggio, se non alle ‘Bocchette’ aumenta il livello di stress”. Sempre sul tema parcheggi: “A parte i parcheggi A al ponte delle Bocchette, saranno a breve a pagamento anche per i dipendenti (e anche quelli di fronte al Prono soccorso, il famoso ‘sigaro’). E qui il problema accomuna cittadini e dipendenti. Possibile dover pagare per recarsi a una visita o per lavorare in ospedale? L’Azienda aveva promesso che per i dipendenti i parcheggi sarebbero stati tutti sempre gratuiti”.
Conclude Carbocci: “Si può continuare così? No, riteniamo non sia possibile. E allora non possiamo che avvisare l’Azienda che, se non si inverte il senso di marcia di questo continuo disinteresse per i propri dipendenti, che peraltro si ripercuote sulla qualità del servizio reso ai cittadini, ci saranno manifestazioni di protesta e la dichiarazione dello stato di agitazione”.
Redazione Nurse Times
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