Notte alquanto agitata quella vissuta tra il 9 e il 10 giugno al pronto soccorso di Cantù: un ragazzo di 21 anni ha picchiato infermieri e carabinieri. Arrestato.
Un’altra notte di fuoco è stata vissuta dal personale sanitario e dai poveri pazienti in attesa presso un altro pronto soccorso della nostra penisola. Stavolta all’ospedale di Cantù, in provincia di Como, tra il 9 e il 10 giugno. Per carità, oramai da tempo immemore se ne vedono di tutti i colori nei nostri dipartimenti di emergenza; e le condizioni approssimative di sicurezza in cui i professionisti sanitari sono costretti a lavorare, non fanno più notizia. Ma smettere di raccontare la verità e di descrivere questo tipo di avvenimenti, sarebbe probabilmente un errore per un giornale che, come Nurse Times, vuole tenere costantemente aggiornati i suoi lettori circa le reali ‘condizioni’ della categoria infermieristica e quella dei suoi assistiti. Anche perché ci pensano già i sorrisi smaglianti dei nostri beneamati politici a tentare di convincerci, senza oramai più riuscirci, che questo paese sta ‘ripartendo’ e che va tutto a gonfie vele.
È notte fonda quando i carabinieri vengono allertati che un paziente, appena trasportato con l’ambulanza presso il pronto soccorso di Cantù in evidente stato di ebrezza, sta dando in escandescenza: urla, minaccia, picchia gli infermieri e sfascia un po’ tutto quello che gli capita a tiro. Intervenuti subito presso il nosocomio, anche i rappresentanti dell’arma sono stati prontamente aggrediti dal ragazzo che, decisamente fuori di testa, ha continuato a distribuire equamente botte ed insulti un po’ a tutti senza provare mai ad accendere, seppur anche solo per un attimo, il più striminzito lume della ragione. Così, solo al termine di una violenta, faticosa e memorabile colluttazione, i carabinieri sono riusciti ad immobilizzarlo. E ad arrestarlo.
Sono tanti i capi d’accusa che il ‘genio’ di Cantù è riuscito a collezionare: lesioni personali (non gravi) agli infermieri (tre hanno riportato contusioni giudicate guaribili in qualche giorno di prognosi), il danneggiamento di alcuni macchinari presenti all’interno della sala triage, minacce, oltraggio, violenza, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Processato per direttissima, il giovane ha ottenuto un rinvio per definire un patteggiamento, ed è stato scarcerato con obbligo di firma.
Quanti altri episodi di questo tipo dovranno ancora verificarsi prima che il personale sanitario dei nostri Pronto Soccorso, sempre e comunque in prima linea al servizio dei cittadini, sia maggiormente tutelato?
Fonte: Ciao Como, Il giorno, La Provincia di Como
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