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Ancona, l’idea di due infermieri diventa solidarietà: raccolti tablet e telefonini per pazienti del reparto Covid

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Progetto SINC, l'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona cerca un infermiere di ricerca
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ANCONA – Quando la solidarietà corre sui social. Perché è stato grazie ad un post su Facebook che due infermieri degli Ospedali Riuniti “Le Torrette” di Ancona, sono riusciti a raccogliere 40 dispositivi (tablet e telefonini in disuso) con i quali permettere ai pazienti ricoverati nel reparto Covid di fare un cruciverba o effettuare una telefonata.

A raccontare questa storia di solidarietà e umanità, è Alessandra Pignocchi, infermiera del reparto Covid 8 (dove sono ricoverati in media 24 pazienti) e iscritta al sindacato Nursing Up.

Quando entra nei reparti Covid il paziente è isolato – racconta all’agenzia Ansa – entra solo e spesso esce anche solo. Non c’è la possibilità di comunicare con l’esterno, perché spesso avviene tutto di fretta, gli ambienti sono con le finestre chiuse e misti tra uomini e donne. Anche per noi è difficile stare vicino ai pazienti, quello che vedono quando indossiamo i dispositivi individuali di protezione sono solo gli occhi”.

L’idea di mettere a disposizione dei pazienti tablet e telefonini in disuso, spiega la Pignocchi, è stata condivisa con un altro infermiere: “Ci siamo confrontati con il coordinatore medico, la dottoressa Ilaria Battistoni, con la dottoressa Maria Vittoria Matassini e con la coordinatrice di dipartimento e infine abbiamo raccolto i dispositivi con dei semplici post sui nostri profili privati su Facebook”. Così, con quella semplice idea, è stato possibile consentire ad una persona anziana di fare un cruciverba (“ed era molto felice per questo passatempo”), ad altre di effettuare delle chiamate che le hanno fatte sentire meno sole.

Del resto in isolamento, in un reparto Covid, le giornate sono interminabili: così oltre ai libri, alle riviste e alle radioline sono arrivati questi 40 dispositivi che verranno man mano utilizzati grazie alla connessione wi-fi fornita dall’azienda sanitaria. “Riteniamo che prima di essere buoni professionisti occorre essere ottime persone” spiega ancora Pignocchi, che sottolinea come il gesto sia stato molto ben accolto dai pazienti, che hanno ringraziato gli operatori.

Una persona anziana ci ha stretto la mano per dirci grazie – racconta – per noi è stato bellissimo. I dispositivi, questa è una cosa importante che abbiamo spiegato a chi ce li ha donati – conclude l’infermiera – per sicurezza saranno dismessi completamente alla fine di questa esperienza, non usciranno più dal reparto. Non torneranno, insomma, indietro ai proprietari o nell’ambiente”.

Salvatore Petrarolo

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