Pubblichiamo una nota a firma di Cesare Hoffer, coordinatore territoriale del sindacato infermieristico, che rivendica e vuole vedere riconosciuto lo sviluppo professionale della categoria. I presidi interessati sono quelli di Bezzecca, Pieve Tesino e Baselga di Pinè.
Abbiamo appreso a mezzo stampa che la Provincia avrebbe intenzione di attivare tutta una serie di iniziative e attività sperimentali per implementare prestazioni sanitarie a livello territoriale, erogate tramite il personale infermieristico dell’Apss e tramite quello delle Rsa (Pieve Tesino). A tal proposito, il sindacato Nursing up chiede l’attivazione di un serio tavolo di confronto istituzionale con Azienda sanitaria e Provincia per fare chiarezza sulla tipologia e sull’appropriatezza delle prestazioni che si intendono erogare, che saranno prettamente di competenza infermieristica.
Non condividiamo il fatto che queste iniziative si debbano intendere come un provvisorio “tamponamento” alla carenza medica. I nostri professionisti hanno avuto una forte evoluzione formativa tramite l’accesso alla formazione universitaria (siamo laureati), ai master, alle specializzazioni ed alla laurea magistrale. Se gli infermieri esercitano a livello territoriale ormai da anni in autonomia prestazioni sempre più complesse ed elevate, lo fanno in virtù di una consolidata e acquisita competenza e formazione.
Noi non vogliamo certo essere un surrogato della carenza medica, figura professionale titolare di alcune competenze sanitarie esclusive e che deve essere a nostro avviso assolutamente presente sul territorio, ma nel contempo vogliamo affermare e ribadire con forza che la nostra categoria ha molte competenze da mettere in campo. Quindi un serio ragionamento e confronto istituzionale deve riconoscere i nostri professionisti dal punto di vista economico, sociale e professionale, visto che siamo stati protagonisti negli ultimi anni di un grande sviluppo professionale.
Se la Provincia ha deciso di potenziare le attività territoriali, deve però garantire un’adeguata presenza di professionisti sanitari infermieri nel comparto sanità ed enti locali, tutt’ora carente. Per non parlare poi del fatto che attualmente molti di essi sono costretti a utilizzare il proprio mezzo privato per recarsi ad assistere al domicilio il cittadino! A tal proposito, le nostre richieste di potenziare il parco macchine aziendale e le dotazioni organiche sono rimaste inascoltate dalle istituzioni. Quindi, ancora una volta, si rischia di fare le “nozze con i fichi secchi”.
Redazione Nurse Times
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