…a cura del dott. Vito Causarano
Gli organi e i tessuti del nostro corpo hanno un livello di organizzazione e di capacità di comunicazione tra loro che liquidano le vecchie idee scientifiche che considerano il tessuto adiposo (grasso) come pura riserva metabolica e struttura protettiva o che considerano il tessuto muscolo-scheletrico come organo-impalcatura utile solo per la locomozione.
Inoltre la comunicazione tra i vari organi e tessuti (che utilizzano la rete vascolare, linfatica, nervosa e immunitaria) non è solo di tipo chimico ma anche elettrica, magnetica e… meccanica!
Questa nuova visione della fisiologia umana ci spiega perché la POSTURA (la posizione del corpo nello spazio) che ha una influenza estrema sul gesto sportivo è determinata non solo dai fattori più noti come occhi, denti, traumi, atteggiamenti assunti nell’infanzia ma anche da quelli meno conosciuti come i problemi viscerali.
I VISCERI
I VISCERI come per esempio il fegato, l’intestino, l’utero, le ovaie, con i loro legamenti e le loro strutture fasciali sono direttamente connessi al sistema muscolare, scheletrico e legamentoso e quindi sono influenzati dallo spostamento meccanico di queste strutture e viceversa.
Per esempio ciascuno degli organi dell’area addominale ha uno specifico orientamento nello spazio, oltre ad un proprio schema di movimento. I muscoli addominali eccessivamente tesi, accorciati e rigidi comprimono gli organi digestivi ed escretori, limitando la loro funzionalità.
Al contrario, se i muscoli addominali sono flaccidi e senza tono, mancherà la possibilità di tenere gli organi interni nel loro orientamento spaziale ideale.
Il fegato e l’intestino sono tra i visceri più importanti del nostro corpo e sicuramente quelli più direttamente influenzati da ciò che mangiamo.
Per esempio chi soffre della cosiddetta ‘colite’ manifesta molto spesso una dolenzia o vero e proprio dolore lombosacrale e l’esame posturale evidenzierà una rigidità lombare antalgica in assenza di problemi delle strutture ossee. Ma se la colite persiste nel tempo possono comparire alterazioni lombari (artrosi, degenerazioni dei dischi intervertebrali) e non solo.
IL DIAFRAMMA
Tutti conoscono il DIAFRAMMA per la sua funzione respiratoria ma pochi sanno che ha anche altre importantissime funzioni: statica (con i pilastri del diaframma che si inseriscono sulla colonna vertebrale); “emotiva” (le situazioni emotive vengono “scaricate” spesso su questo muscolo); “digestiva” (considerando il fatto che organi e visceri addominali sono situati appena al di sotto del diaframma ed alcuni sono ancorati ad esso tramite dei legamenti).
La diminuzione della mobilità del diaframma (molto frequente nelle persone stressate in chi pratica sport o si sottopone a grandi sforzi) favorisce problemi a livello della colonna vertebrale e molto spesso è una concausa nell’insorgenza di reflusso gastro-esofageo e problemi digestivi in generale.
Al contrario la presenza di aria nella pancia (meteorismo) può spostare il diaframma in alto, impedendone il corretto funzionamento durante la respirazione; questo provoca il blocco della respirazione diaframmatica, che è la più importante, ed un affaticamento dei muscoli respiratori accessori; il risultato è la comparsa di tensioni dei muscoli del collo e di dolori intercostali.
IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
Inoltre i visceri sono sotto il controllo del SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (sistema nervoso ortosimpatico e parasimpatico).
Il sistema nervoso autonomo emerge dal midollo spinale ad ogni livello vertebrale distribuendosi ad ogni territorio e organo per regolarne le varie funzioni.
Ogni disfunzione vertebrale può incidere sulla qualità degli impulsi trasmessi dal sistema nervoso e quindi può comportare una alterazione della funzione viscerale in questione. Per esempio problemi alla colonna cervicale possono compromettere la funzionalità del nervo vago e di conseguenza si possono avere una serie di sintomi fastidiosi quale senso di sbandamento, giramenti di testa ma anche nausea, problemi allo stomaco, diarrea e molti altri.
Viceversa, se un organo ha una disfunzione (es. gonfiore intestinale), le afferenze che vanno dall’organo al midollo saranno alterate, e andranno ad irritare il livello vertebrale corrispondente con conseguenze di tipo meccanico (contratture etc.)
SOVRAPPESO
Spesso chi pratica un’attività sportiva o si accinge ad iniziarla non tiene conto dell‘incidenza di qualche chilo in più sulla prestazione sportiva e dell’importanza di un’alimentazione corretta in funzione del tipo di sport praticato.
L’eccesso di peso grava sulla colonna vertebrale e sulle gambe, facendo assumere alla persona in sovrappeso o obesa atteggiamenti e posizioni posturali errate, capaci di favorire processi degenerazioni e limitazioni della funzionalità vertebrale.
Lo sport da solo non basta per far perdere peso se non si associa un’alimentazione corretta e specifica per quel singolo soggetto. Per esempio è inutile (come spesso si vede fare in palestra) svolgere 100, 200 addominali, quando l’addome è coperto da adipe. Se prima non eliminiamo quel grasso superfluo o ancor peggio il sovrappeso in generale, gli addominali non si vedranno mai svilupparsi!!
LA NUTRIZIONE
Va ricordato un aspetto molto caro agli sportivi: L’IDRATAZIONE. Tutti i tessuti, ed in particolare quello dell’apparato muscolo scheletrico, hanno bisogno di un adeguato fabbisogno di liquidi, spesso trascurato.
Oltre all’acqua è necessario un buon introito di diverse SOSTANZE NUTRITIVE che mantengono una buona tonicità e flessibilità dei nostri tessuti: in particolare proteine, calcio, magnesio, vitamine del gruppo B, omega 3. Spesso c’è una carenza di tali nutrienti per vari e spesso associati motivi: ridotto introito (soprattutto nei più giovani che mangiano poca frutta, verdura e pesce), ridotto contenuto negli alimenti (per colpa delle coltivazioni intensive e per l’ aumento dell’ inquinamento) ridotto assorbimento (per i frequenti problemi intestinali presenti negli sportivi), aumentato fabbisogno (negli sport di lunga durata e/o elevata intensità).
CIBO E INFIAMMAZIONE
E’ ormai dimostrato (ma pochi lo sanno!) che nutrirsi con cibi ai quali siamo intolleranti e/o non digeriamo bene diminuisce nettamente la forza muscolare, con conseguenza senso di stanchezza e/o diminuzione delle prestazioni sportive.
Alla base di questa perdita di muscolo vi è l’infiammazione cronica anche se di basso grado, derivante da una alimentazione non corretta per il nostro corpo .
CHE FARE ?
Ognuno di noi possiede una propria postura con specifici gruppi muscolari più rigidi rispetto ad altri e d’altro canto molti di noi hanno problemi viscerali anche in assenza di sintomi (intestino, utero etc.) oltre ad avere una diversa “reazione” agli alimenti.
E’ necessario pertanto “riequilibrare” il proprio corpo prima di intraprendere una qualsiasi attività motoria
Stesso discorso per gli atleti professionisti e dilettanti: quando gli impegni agonistici aumentano, e spesso di conseguenza anche gli infortuni, quando i gesti tecnici sono ripetitivi (tiro in porta o a canestro, schiacciata, etc.) è sempre necessario un periodico “riequilibrio” del proprio corpo.
Con il passare del tempo mi è diventato sempre più evidente che le problematiche posturali, neuromuscolari e viscerali (come abbiamo visto, interconnesse tra di loro) che seguo quotidianamente non possono essere affrontate con un approccio semplicistico e riduttivo; ogni paziente è un caso a sè, unico e irripetibile, che va valutato con grande attenzione e gestito da più professionisti (nutrizionista, personal trainer etc.) che magari parlano la stessa lingua.
IN CONCLUSIONE
Per avere una buona postura è quindi importante essere ben idratati, mangiare bene, avere anche una buona digestione, un’evacuazione quotidiana, l’assenza di gonfiore intestinale.
Una dieta povera di fibre (frutta, verdura), ricca in cibi raffinati, lievitati o cibi che non vengono perfettamente digeriti nell’apparato gastrointestinale può quindi influenzare il nostro corpo e il suo movimento nello spazio.
Una corretta e personalizzata nutrizione, associata a trattamenti manuali per lavorare sull’aspetto meccanico sono utili sia nella prevenzione che nella terapia dei disturbi sopra menzionati.
Essere in equilibrio aumenta il senso di benessere generale (che non vuol dire solo assenza di dolori) facendo riacquistare pienamente le funzioni del proprio corpo e quindi migliorando sensibilmente le prestazioni sportive (migliorare un gesto tecnico, o la capacità di accelerare o di resistenza e ridurre gli infortuni).
Vito Causarano
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