“Anno nuovo, vita nuova” è uno dei detti più famosi al mondo che ciascuno di noi almeno una volta nella vita ha pronunciato dopo lo scoccare della mezzanotte.
Questo 2017 sarà per molti giovani, tra studenti, neolaureati e aspiranti professionisti sanitari un anno ricco di sorprese e di obiettivi da raggiungere tra esami da superare e concorsi da affrontare con le relative ed infinite paure, domande e speranze che per molti diventano il mal comune mezzo gaudio da condividere.
Spesso in tali circostanze viene da chiedersi:“L’infermieristica è la scelta giusta? E’ la mia strada per la felicità? Assistere è la mia realizzazione?”e in queste riflessioni ha supportato anche me uno scrittore che negli ultimi mesi è in testa alle classifiche dei libri più venduti con il suo capolavoro “L’arte di essere fragili”: Alessandro D’Avenia.
Alessandro D’Avenia rappresenta oggi uno dei promotori di quella scintilla di fuoco e di luce nei giovani e un docente come pochi capaci di riscoprire la bellezza in ciascuno che può essere catturata solo attraverso la consapevolezza della propria inconfondibile e, per questo preziosa, umana fragilità, come si cela nel suo ultimo libro.
Quando gli chiedo:“Lei come ha capito qual era la sua strada per la felicità?” mi risponde:”Quando i miei studenti o i tanti ragazzi che incontro durante le presentazioni mi fanno la stessa domanda racconto sempre quello che ha aiutato me a scegliere: dopo la maturità ero diviso tra la mia passione per le lettere classiche e l’insegnamento e la carriera dentistica sulle orme di mio padre. Ho anche iniziato a preparare i test per entrare ad Odontoiatria, ma sentivo che c’era qualcosa che non andava, poi un mio amico mi ha chiesto: “Dove ti vedi tra vent’anni? A curare i denti di un’anziana signora o in classe con i tuoi alunni a spiegare Omero e Dante?” La risposta a quella domanda mi ha portato fin qui oggi e rifarei mille volte la stessa scelta. Sicuramente scegliendo la carriera di dentista avrei avuto un riscontro economico maggiore ma sinceramente fare quello che hai sempre sognato fin da ragazzino non è paragonabile a nessuno stipendio a tante cifre. Credo che l’unica via possibile per una vita piena e felice sia seguire la propria vocazione. Sceglie la verità: né la cosa più facile né quella che si aspettano gli altri”.
Una risposta che illumina, che scava nel profondo e che cattura tutte le generazioni che affollano le librerie e i teatri perchè nel suo ultimo libro ha assicurato “se ti fidi, ti prometto di aiutarti a cercare questa vita e a risvegliare questo amore”.
“Penso anche – prosegue – che i nostri sogni siano il cammino attraverso il quale raggiungiamo la pienezza di noi stessi, ma poiché noi siamo persone in viaggio, man mano che provi a realizzare il tuo sogno scopri che ti porta per altre strade che non sospettavi e non potevi vedere e che spesso si rivelano più “giuste” di quelle che avevamo sognato”.
“Un grande in bocca al lupo per tutti i sogni e i progetti che conservi nel cuore” è l’augurio che mi rivolge con grande affetto e con uno spirito tenace, forte, che si fa dono con il suo sguardo sempre attento, rivolto e pronto alla vita.
E’ questo l’augurio che rivolgo a tutti gli studenti e a gli infermieri che dovranno affrontare prove importanti in questo cammino: che il 2017 possa essere l’anno in cui portare a compimento i vostri sogni e la pienezza di voi stessi.
Anna Arnone
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