Un notevole passo avanti nella chirurgia cardiaca è in corso presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano, dove sono stati impiantati cuori artificiali di ultima generazione con tecnologia di levitazione magnetica.
Questi dispositivi rivoluzionari sono progettati per minimizzare le complicanze e ripristinare in modo efficace il flusso sanguigno nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave.
L’HeartMate 3, come è stato chiamato il dispositivo più avanzato a livello internazionale, rappresenta una pietra miliare nella chirurgia cardiaca. Utilizza la tecnologia di levitazione magnetica per offrire una soluzione all’avanguardia per i pazienti che necessitano di un cuore artificiale. Questa tecnologia innovativa mira a migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza dei pazienti, riducendo al minimo le complicanze associate all’insufficienza cardiaca grave.
I cuori artificiali, noti come Vad (Ventricular Assistance Device), agiscono come “pompe del sangue” e possono supportare completamente o parzialmente la funzione del ventricolo cardiaco, in particolare quello sinistro, distribuendo il sangue in tutto l’organismo. Questi dispositivi miniaturizzati, spesso definiti mini-pompe, vengono impiantati all’interno del torace per assistere il cuore nella sua azione propulsiva.
Secondo il Dr. Piergiuseppe Agostoni, direttore della Cardiologia critica del Monzino e professore di Cardiologia all’Università Statale di Milano, “Lo scompenso cardiaco grave è l’incapacità del cuore di contrarsi e dilatarsi in modo sufficiente per svolgere le sue funzioni vitali. Fino agli anni ‘60, l’unico trattamento possibile era il trapianto di un nuovo cuore. Tuttavia, il trapianto presenta ancora oggi limiti importanti, come l’indisponibilità dell’organo o la selezione del paziente. Per questo, la ricerca si è concentrata sui Vad, e quelli attuali, come l’HeartMate 3, utilizzano tecnologie di propulsione del sangue nuove, basate su campi magnetici, garantendo maggiore durata e sicurezza rispetto al passato e minor rischio di complicanze trombo-emboliche.”
È incoraggiante notare che i cuori artificiali non sono più considerati solo una “soluzione ponte” in attesa di un trapianto, ma possono essere una terapia di destinazione che si sostituisce al trapianto stesso.
Questo è particolarmente importante per i pazienti che, a causa dell’età o di comorbidità, non sono idonei a un trapianto. Inoltre, le prestazioni di questi dispositivi sono in costante miglioramento, con una sopravvivenza media dei pazienti con Vad di lunga durata di circa 5 anni, rispetto a un’attesa di trapianto di 6 mesi.
L’implantazione di un Vad richiede un team multidisciplinare e un lavoro di squadra, che segue il paziente dalla selezione al follow-up nel tempo. Questo gruppo coinvolge cardiologi esperti in scompenso cardiaco avanzato, esperti in imaging ed emodinamica, psicologi, anestesisti rianimatori e cardiochirurghi.
In cosa consiste la tecnologia di levitazione magnetica?
La tecnologia di levitazione magnetica è una tecnica avanzata che sfrutta potenti campi magnetici per mantenere un oggetto in sospensione o “levitazione”. Nel contesto dei cuori artificiali, questa tecnologia è utilizzata per ridurre al minimo il contatto meccanico tra le parti mobili del dispositivo e quindi ridurre l’attrito e l’usura.
Nel cuore artificiale, il principale componente coinvolto è il rotore o la pompa stessa. Grazie alla levitazione magnetica, il rotore può “galleggiare” all’interno del dispositivo, consentendo un movimento fluido e senza contatto. Ciò riduce l’usura e le complicanze associate al contatto diretto tra le parti mobili e offre un flusso sanguigno più costante ed efficiente.
Questa tecnologia è cruciale per migliorare l’affidabilità e la durata dei cuori artificiali, rendendo i dispositivi più sicuri ed efficaci per i pazienti che ne fanno uso. La levitazione magnetica rappresenta un passo significativo nell’evoluzione della chirurgia cardiaca e nell’assistenza ai pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave.
Come si alimenta?
I cuori artificiali, inclusi quelli con tecnologia di levitazione magnetica, sono alimentati da batterie. Le batterie forniscono l’energia necessaria per far funzionare il dispositivo e pompare il sangue in modo continuo attraverso il sistema circolatorio. Queste batterie sono piccole e portatili, spesso indossate esternamente dal paziente, in genere sotto forma di una cintura o un dispositivo simile.
Le batterie devono essere regolarmente ricaricate o sostituite, il che richiede un monitoraggio costante da parte del paziente e del team medico. Recentemente, sono state sviluppate anche tecnologie di ricarica wireless che eliminano la necessità di batterie esterne, consentendo ai pazienti di ricaricare i dispositivi senza fili, semplificando ulteriormente la gestione dell’alimentazione del cuore artificiale.
L’uso della tecnologia di levitazione magnetica nei cuori artificiali rappresenta un notevole passo avanti nel campo della chirurgia cardiaca e offre speranza a pazienti che affrontano l’insufficienza cardiaca grave. La continua innovazione tecnologica promette una maggiore longevità e una migliore qualità di vita per coloro che ne beneficiano, contribuendo a migliorare le prospettive di cura per questa condizione medica complessa.
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Redazione Nurse Times
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