E’ iniziato il procedimento a carico dei dottori Gioacchino Bruccoleri e Maurilio Castelli. La vittima, Loredana Guida, fu curata per un’influenza stagionale, sebbene avesse detto di essere appena tornata da un viaggio in Africa.
Ad Agrigento è iniziato il processo a carico di Gioacchino Bruccoleri e Maurilio Castelli, i due medici accusati di omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della giornalista Loredana Guida (foto), deceduta il 28 gennaio 2020, a 44 anni, dopo una settimana di coma. Aveva contratto la malaria, ma fu curata per una semplice influenza stagionale, sebbene avesse riferito più volte di essere appena rientrata da un viaggio in Nigeria.
A Castelli, sanitario in servizio all’ospedale di Agrigento, viene contestato di non aver deposto un’accurata anamnesi e di non aver eseguito il test rapido per la malaria dopo che la donna aveva riferito di essere stata in Africa. A Bruccolieri, medico in servizio alla guardia medica, si contesta invece di avere omesso di “indirizzare la paziente verso un’adeguata struttura di emergenza”. Dal processo è stata stralciata per un vizio procedurale la posizione di Francesco Sciortino, medico curante della giornalista: la Procura non aveva dato seguito alla richiesta della difesa di disporre l’interrogatorio dopo l’avviso di conclusione delle indagini. Sciortino sarà quindi processato a parte.
Il pubblico ministero Salvatore Caradonna e i legali delle parti hanno chiesto l’ammissione dei propri mezzi di prova, ovvero consulenti e testimoni. Si tornerà in aula il prossimo 6 aprile per sentire una sorella e il fratello di Loredana Guida, le cui denunce hanno dato il via all’inchiesta, che ha coinvolto in tutto sette indagati. Due posizioni sono state già archiviate, per altre due la procura ha avanzato un’analoga richiesta.
Redazione Nurse Times
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