In seguito al successo ottenuto ieri dal rettore Zauli in commissione parlamentare, tutto sembrerebbe lasciar presagire che il numero chiuso per i corsi di laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia.
Il rettore assieme ad una delegazione di docenti dell’ateneo (Melchiore Giaganti, preside della facoltà di Medicina, farmacia e prevenzione, e Paola Secchiero, prorettrice delegata ala logistica) e al suo collaboratore e portavoce Andrea Maggi, ha partecipato ad un’audizione parlamentare nella quale è stata esposta la proposta alla settima commissione cultura (scienza e istruzione).
Enorme l’interesse suscitato tra i deputati presenti, che si sono dichiarati volenterosi ad approfondire la proposta.
Anche il consulente del Miur, Michele Zarrillo, avrebbe dato il suo benestare, avallando il piano che il rettore di Unife avrebbe in mente di applicare il prossimo anno accademico.
A corroborare ulteriormente le posizioni di Zauli, ci sarebbe una lettera, inviata dal sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi, che esprime parere favorevole e incondizionato alla sperimentazione, mettendosi a disposizione per quanto necessario per avviarne l’applicazione.
«Dal mio punto di vista – spiega il rettore Giorgio Zauli al Carlino – l’audizione parlamentare e i pareri ricevuti da diversi esponenti del Governo sono da considerarsi riscontri molto positivi che, unanimemente, convergono nel constatare quanto l’attuale modalità di ammissione alla facoltà di medicina sia obsoleta e superata e dunque da rivedere».
«I primi segnali di apprezzamento – continua – sembrano rafforzare quanto abbiamo elaborato e la direzione è quella giusta. Rimane da vedere in che tempi Governo e legislatore riusciranno a elaborare un testo normativo che dia applicazione alla proposta». Peraltro il tutto in un quadro di proposte legislative già piuttosto affollato.
Sarebbero ben nove i disegni di legge che sono stati presentati sul tema del superamento del numero chiuso.
Nella proposta ferrarese ognuno dei seicento studenti iscritti dovrà aver superato tutti gli esami entro la fine del primo semestre ed avere una media non inferiore ai 27 trentesimi.
Dovesse passare – spiega Zauli – «potremmo fornire entro gennaio del 2020 i dati sulla sperimentazione nel nostro ateneo».
Tutto questo «nell’ottica di arrivare il prima possibile ad una legislazione confacente alle nuove esigenze». Malgrado gli apprezzamenti, la proposta rimane tale e Zauli la vorrebbe già per l’anno accademico 2019 ma per applicarla «dobbiamo aspettare l’ok del Miur».
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