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A Roma gli infermieri assunti tramite cooperativa nonostante il concorso pubblico? La denuncia del Nursing Up

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A Roma gli infermieri assunti tramite cooperativa nonostante il concorso pubblico? La denuncia del Nursing Up
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Una nota del Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio, a firma di Laura Rita Santoro confermerebbero le mancate assunzioni degli Infermieri, nonostante la graduatoria del Sant’Andrea, a favore delle assunzioni esternalizzate

Sono profondamente offesa, ed arrabbiata come tutti gli infermieri che speravano in un assunzione.

Nel 2016 molti degli infermieri che ambiscono a lavorare nel Lazio, lessero l’ennesimo annuncio: “finisce l’era autonomi-partite IVA e/o stipendiati dalle coop”, ma anche “l’accreditamento esclusivamente ad aziende con dipendenti”.

Il 12 dicembre 2019 leggevo sul quotidiano sanità, l’annuncio del pregiatissimo D’Amato: “Concluso il maxi concorso. D’Amato: “Sono 258 i vincitori e 7.472 gli idonei. Il concorsone mirato a selezionare infermieri, che avrebbe dovuto essere veloce, saltando la pre selezione.

Ora voci di corridoio parlano di probabili assunzioni da febbraio 2020, ma, debbono ancora decidere quelli “bravi”, perché in Regione vengono convocati solo pochi eletti! 

Forse è meglio che non si sappia ciò che succede nelle segrete stanze?! 

Quindi, secondo i miei calcoli, le prime assunzioni, i primi colleghi potranno calpestare il pavimento di un ospedale nel Lazio, non prima di giugno 2020.

Mi dicono sia una visionaria, spesso a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina.

Nel frattempo, cammina, cammina, sono già numerosi gli ospedali, come il Policlinico Umberto 1, che deliberano“una procedura per l’affidamento dei servizi di assistenza e attività di supporto”.  Contratti che valgono dodici mesi più dodici, ma anche trentasei mesi. Abbiamo anche la ASL Roma 3, la ASL di Latina, la ASL Roma 5 e l’Ares 118, che si stanno spendendo per acquisire infermieri esternalizzati.

Non posso non pensare di aver scritto numerosi documenti circa la mancata possibilità del personale, come quello di Palestrina, di usufruire di ferie e/o turni di riposo, a causa della penuria di personale. Le assunzioni avrebbero potuto portare una boccata d’ossigeno, ai pazienti  al personale già stremato.

Viene, naturale, pensare a la graduatoria deliberata e celebrata del concorsone  Azienda Ospedaliera Sant’Andrea?

Ho sempre visto e male le assunzioni tramite società esternalizzate, sono convinta che è una specie di “caporalato certificato dalla Regione”.

Procedere a gare per acquisire infermieri esternalizzati, incuranti delle graduatorie esistenti, sono convinta sia un illecito di una portata colossale.

Sono convinta che le aziende, e la Regione Lazio, si approfittino della tolleranza dimostrata da molti lavoratori, costretti in assenza di concorsi, blocco del turnover, politiche mirate al rientro economico ecc. a tollerare modalità di assunzioni discutibili.  

Il “parto dei nuovi concorsi”, in sanità;  le graduatorie aperte, in essere, hanno un valore giuridico ed economico; quindi appaltare a privati ciò che potrebbe essere gestito nel pubblico è incomprensibile.  E’ singolare pensare ad un’azienda ospedaliera, che dopo la pubblicazione di una graduatoria,  si organizza per l’acquisizione d’infermieri esternalizzati.

Ancora, è altrettanto singolare pensare di celebrare l’infermiere di famiglia, un infermiere che dovrà assistere un paziente al domicilio. Lo stessa avevo proposto un elenco d’infermieri, così come succede per i medici curanti, dove il paziente può decidere e scegliere l’infermiere che gradisce. Mi dissero che la mia idea era troppo esosa, troppo impegnativa dal punto di vista economico. Quindi per risparmiare, si opta per società esternalizzate, che in qualità d’intermediari, assumeranno infermieri per distribuirli sul territorio. Forse mi sfugge qualcosa, ma non ci vedo nulla di economico!

Recentemente mi raccontavano delle intenzioni regionali, circa gli accreditamenti, il pubblico ed il privato dovrebbero concorrere parimenti. Ora recentemente, considerate le difficoltà, mi dicevano ci fossero intenzioni di accreditare gli ospedali pubblici d’ufficio.  Apparentemente, potrebbe sembrare un atteggiamento discriminatorio, del pubblico, a sfavore del privato. 

Ma, se il pubblico non dovrà rispettare le regole dell’accreditamento?

Nel privato convenzionato, la Regione celebrava “una sostanziale rivoluzione”, saranno obbligati ad assumere direttamente il personale dedicato ai servizi alla persona. Una questione che può essere una condizione per l’accreditamento nel privato, ..e nel pubblico?  …in mancanza di personale qualificato, non potevano sussistere i requisiti minimi per l’accreditamento. (Decreto n. U00376 del 17 novembre 2016).

Redazione Nurse Times

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