Home Infermieri Uil Fpl Venezia: “Turni massacranti per infermieri e oss all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Il sistema non regge più”
InfermieriNT NewsO.S.S.Politica & SindacatoRegionaliVeneto

Uil Fpl Venezia: “Turni massacranti per infermieri e oss all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Il sistema non regge più”

Condividi
Condividi

Di seguito un comunicato stampa di Uil Fpl Venezia.

La situazione nelle aree mediche dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre si fa ogni giorno più critica. Infermieri e operatori socio-sanitari (oss), già provati da una cronica carenza di organico, sono costretti a sostenere turni massacranti, anche di 12 ore, con orari spezzati, 12 giorni di presenza consecutivi e continui richiami in servizio. Le testimonianze raccolte parlano di un clima ormai al limite. “Il rischio – denunciano gli operatori – è che la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori venga compromessa.”

“Non si può continuare a reggere un ospedale Hub con turni straordinari e carichi di lavoro fuori da ogni logica – afferma Stefano Boscolo Agostini, segretario provinciale di Uil Fpl -. Sono necessari interventi decisi con investimenti concreti sul personale. La Regione deve superare il meccanismo della cosiddetta CRITE (Commissione regionale per l’Investimento in tecnologia ed edilizia) quando si parla di risorse umane, l’organismo che autorizza le sostituzioni su base trimestrale”.

Uil Fpl Venezia chiede interventi strutturali, e non più soluzioni tampone, garantendo al personale una vita propria, oggi negata da continui cambi turno e richiami in servizio: “Bisogna aggiornare la DGR 610, quella che stabilisce i valori minimi di riferimento in minuti di assistenza per il personale infermieristico e oss nelle aree di degenza, che risulta anacronistica e superata, essendo datata 2014. I 190 minuti di assistenza previsti nelle aree mediche, specie in un’ospedale dove vengono accolti pazienti più critici e situazioni più delicate, non risultano più coerenti con le necessità assistenziali attuali. Viene da pensare che la Regione non ha interesse a rivedere tali parametri, perché non sarebbe più in grado di gestire l’intero sistema”.

Il tema è sempre lo stesso. La carenza del personale sanitario (infermieri, tecnici sanitario…), ma anche socio-sanitario (oss), deriva dalla scarsa attrattività che hanno queste professioni rispetto al carico di lavoro e dagli stipendi troppo bassi che vengo offerti nell’ambito della sanità pubblica. È necessario rendere appetibili le professioni sanitarie e socio-sanitarie, anche attraverso rinnovi contrattuali dignitosi, proporzionati al costo reale della vita e alle responsabilità. Ma deve essere avviato un piano straordinario di assunzioni da parte della Regione, indispensabile per ridurre i carichi di lavoro e garantire continuità assistenziale.

“Siamo tornati ai livelli assunzionali più bassi pre-Covid – il segretario Uil Fpl -. Non si comprendono i motivi per i quali non vengono assunti operatori socio-sanitari, pur essendoci una graduatoria valida in essere a sostituzione delle coperture di organico (ad oggi ne sono stati chiamati 117 su 270), ma anche per coprire le attività di coloro che non possono più svolgere il loro lavoro a causa delle prescrizioni e limitazioni”

E la crisi dell’Ospedale Hub di Mestre non è un caso isolato. È il segnale di un sistema sanitario regionale che rischia di non reggere senza un intervento deciso e strutturale. Un campanello d’allarme che, se ignorato, potrebbe trasformarsi in emergenza permanente.

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati