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Lauree specialistiche, il decreto arriva in Parlamento. Verso un’introduzione guidata dell’assistente infermiere

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Il futuro delle professioni infermieristiche si sviluppa su due direttrici complementari: da un lato il riconoscimento delle competenze avanzate attraverso le lauree magistrali specialistiche, dall’altro l’introduzione dell’assistente infermiere per le attività a elevata standardizzazione. È quanto emerso da due iniziative che hanno visto coinvolti i vertici Fnopi: a Roma, durante l’Healthcare Summit 2025 del Sole 24 Ore; ad Arezzo, durante il Forum Risk Management (incontro “Le necessità del sistema salute del Paese, il contributo degli infermieri”.

“Non possiamo più pensare che uno vale uno, che 461mila infermieri siano tutti uguali, ma abbiamo bisogno di differenziare, di un’equipe che preveda infermieri con specializzazioni diverse: la geriatria non è la neonatologia, l’emergenza urgenza non è il territorio”, ha affermato Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, intervenendo all’Healthcare Summit 2025 del Sole 24 Ore.

“Come Federazione e come ente sussidiario dello Stato stiamo lavorando per lo sviluppo della professione – ha aggiunto Mangiacavalli – abbiamo iniziato a ragionare sulla distribuzione delle competenze in una logica di sostenibilità dei bisogni di salute del Paese e in un’ottica di evoluzione dell’infermieristica. Dal nostro punto di vista il focus è di carattere ordinamentale ancor prima che economico”.

E ancora: “Siamo soddisfatti delle risorse previste in Legge di Bilancio per gli infermieri, devono essere destinati alle assunzioni e al miglioramento delle condizioni economiche, ma è importante che siano vincolati a questa destinazione e non distribuiti a pioggia e su altri capitoli della spesa sanitaria, come è successo in altre annate”.

L’iter delle nuove lauree magistrali specialistiche

Sull’iter delle lauree specialistiche è intervenuta Mariella Mainolfi, direttore generale delle Professioni sanitarie e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale – Ministero della Salute, presente all’evento promosso da Fnopi al Forum di Arezzo, sottolineando come si tratti di “una misura che ha anticipato quello che andrebbe poi fatto per tutte le professioni del comparto. Si tratta delle tre lauree specialistiche in infermieristica che dovrebbero partire, auspichiamo, nel prossimo anno accademico”. Mainolfi ha aggiornato i presenti: “Proprio la settimana scorsa abbiamo definito il decreto con il Mur che adesso va alle commissioni parlamentari di Camera e Senato per il loro parere”.

Dal tavolo del Forum, Beatrice Mazzoleni, segretaria nazionale Fnopi, si è soffermata su questo importante provvedimento e ha illustrato nel dettaglio l’aggiornamento della classe di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, frutto di un lavoro pluriennale con ministeri, Regioni e professioni; “È uno dei tasselli necessari per modificare il sistema e ha richiesto anni di concertazione tra profili infermieristici, pediatrici e ostetrici”.

Le nuove magistrali specialistiche prevedono tre indirizzi: pediatrico-neonatologico, territoriale ed emergenza-urgenza. “Abbiamo condiviso la necessità di cambiare paradigma – ha dichiarato Mazzoleni – creando percorsi differenziati e più coerenti con i bisogni del sistema salute”. I decreti sono attesi entro i primi mesi del 2026, con avvio dei corsi dal 2026/27.

L’introduzione dell’assistente infermiere

Durante il panel ad Arezzo, Mazzoleni ha poi affrontato il tema dell’assistente infermiere: “È necessario accompagnare, formare e inserire in modo sicuro e condiviso questa figura, restando dentro la filiera assistenziale”. Il documento tecnico è in fase di perfezionamento: “Stiamo chiudendo gli ultimi dettagli per costruire un’introduzione guidata che favorisca un reale cambio di paradigma”.

Sul fronte operativo, importanti novità sono arrivate da Elena Fanton, della Direzione Risorse Umane del Sistema sanitario regionale del Veneto: “Il documento è stato elaborato, condiviso e discusso a livello del tavolo interregionale che si occupa delle risorse umane. Questo tavolo ha espresso un parere favorevole, un parere tecnico”.

Fanton ha confermato: “Lo stesso documento è stato iscritto all’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome, che pensiamo sia favorevole, visto che la parte tecnica si era espressa favorevolmente e anche la parte politica regionale”. Una volta approvato, “il documento sarà adottato da tutte le Regioni come documento guida per l’introduzione dell’assistente infermiere”.

Una filiera integrata: dal territorio alla rete multiprofessionale

“La professione infermieristica va vista come un continuum che integra formazione, organizzazione e gestione del fabbisogno. Parliamo di uno sviluppo che non è verso l’alto, ma trasversale, con ruoli specialistici e competenze da rendere operative», ha concluso Mazzoleni ad Arezzo, accennando anche all’infermiere di famiglia e comunità: “La norma del 2020 ha reso evidente l’opportunità delle competenze infermieristiche, che però non potevano più essere erogate in forma destrutturata o solo in base a necessità locali. È necessario dare collocazione, dignità e un percorso di valorizzazione organizzativa, formativa ed economica a questa figura. Dobbiamo metterla a regime dentro il sistema”.

Intervenendo al Forum Risk Management di Arezzo, il senatore Francesco Zaffini, presidente della X Commissione Affari sociali al Senato ha parlato della necessità di “rendere strutturale l’esenzione dal vincolo di esclusività per gli infermieri”. Ha poi spiegato che nella Legge di Bilancio non è stato possibile intervenire per ragioni procedurali, ma che il Milleproroghe “è il provvedimento adatto” per rinnovare e rafforzare la misura. “Lì dobbiamo agire per ottenere un’altra proroga, e io lavorerò per una proroga più lunga dell’annualità, quantomeno triennale”, ha dichiarato.

Redazione Nurse Times

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