Home NT News Italia riconosce i caregiver familiari: legge in arrivo per tutele e diritti
NT News

Italia riconosce i caregiver familiari: legge in arrivo per tutele e diritti

Condividi
Caregiver familiare: ok alla qualifica di oss dal Decreto Anziani 2024
Condividi

Disegno di legge alla Presidenza del Consiglio: risorse, permessi retribuiti e sburocratizzazione per 7 milioni di caregiver.

Dopo oltre quindici anni di attese, si registra un passo storico per i caregiver familiari in Italia. Il relativo disegno di legge, trasmesso al Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio, avvia un percorso legislativo volto a garantire diritti, permessi retribuiti, sostegno economico e sburocratizzazione a chi assiste persone non autosufficienti o con disabilità. Fonti ufficiali citate nel testo governativo e nell’intervista rilasciata a Sanità Informazione dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, confermano tempi e contenuti principali.

Il valore della cura: la parola della ministra

“La legge sul caregiver familiare nasce dall’idea che chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato – afferma la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, intervistata da Sanità Informazione -. Accompagnare significa garantire misure di conciliazione tra vita e lavoro, servizi di supporto per alleggerire il carico quotidiano, formazione e supporto psicologico. E, nei casi di alta intensità di cura, anche un contributo economico riconosciuto da una cornice normativa chiara”.

Secondo la ministra, la norma si inserisce nella più ampia riforma della disabilità e nel modello del progetto di vita personalizzato: “La legge sul caregiver familiare è un tassello coerente di questo percorso, perché mette la persona e la famiglia al centro dei servizi e delle politiche di welfare”.

Contenuti principali del disegno di legge

Il testo governativo, frutto di un tavolo tecnico interministeriale presieduto dalla ministra Locatelli, contiene le seguenti misure chiave:

  • Diritti e permessi: introduzione di nuovi permessi retribuiti e congedi specifici per chi assiste persone con disabilità o non autosufficienti, con l’obiettivo di migliorare il work-life balance e ridurre il rischio di abbandono lavorativo.
  • Sostegno economico: stanziamenti mirati e bonus per sostenere il reddito del caregiver, comprensivi di interventi fiscali e previdenziali volti a riconoscere il lavoro di cura.
  • Sburocratizzazione: semplificazione delle procedure per l’accesso ai servizi e alle agevolazioni, con un approccio incentrato sul progetto di vita dell’assistito e del caregiver.
  • Riconoscimento sociale: misure di valorizzazione pubblica e istituzionale del ruolo, con campagne informative e percorsi di formazione che coinvolgano anche gli ambienti ospedalieri e i servizi territoriali.
Tempistiche: iter legislativo e attuazione pratica

Secondo le informazioni ufficiali contenute nel testo, l’iter parlamentare non dovrebbe concludersi prima di giugno-luglio 2026, con una finestra di otto-nove mesi per completare i passaggi istituzionali (Presidenza del Consiglio → Parlamento → commissioni competenti). L’esecutività amministrativa e l’effettiva erogazione dei benefici sono previste a regime a partire dal 2027, dopo l’adozione dei provvedimenti attuativi e l’allocazione delle risorse.

Perché questo cambiamento è importante

L’Italia conta milioni di persone che svolgono attività di cura informale. La mancata regolazione normativa ha generato negli anni difficoltà economiche, isolamento sociale e problemi di salute per i caregiver stessi. Dal punto di vista della medicina e della salute pubblica, riconoscere e sostenere il caregiver significa anche alleggerire la pressione su ospedali e servizi territoriali, favorire percorsi di cura più sostenibili e ridurre ricoveri non programmati. Per il sistema sanitario (ospedale e territorio) la misura può tradursi in una migliore integrazione delle reti assistenziali e in collaborazioni strutturate con i professionisti, inclusi infermieri e operatori socio-sanitari.

Fonti e responsabilità istituzionali

Il disegno di legge è stato formulato dal tavolo tecnico interministeriale (ministero per le Disabilità e ministero del Lavoro) e inviato al Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio. La ministra Locatelli ha dichiarato a Sanità Informazione che si tratta di “un percorso importante ma complesso” e che l’obiettivo è l’approvazione definitiva in questa legislatura.

Per approfondire si raccomanda la consultazione dei documenti ufficiali del ministero per le Disabilità e del testo del disegno di legge, pubblicati rispettivamente sui siti istituzionali della Presidenza del Consiglio e del ministero stesso.

Redazione Nurse Times

Fonte: https://www.lions.it/wp-content/uploads/2024/10/AttoSenato874_DisegnodiLegge.pdf

Articoli correlati

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Bolzano, paziente psichiatrico tentò il suicidio in ospedale: infermieri scagionati
NT NewsRegionaliTrentino

Bolzano, chiuso un piano di Malattie infettive: mancano infermieri nei reparti

Aggiornamenti sul sistema sanitario locale segnalano una criticità concreta all’ospedale San Maurizio...

Enpapi, non solo mazzette: ex dirigenza coinvolta in un giro di prostituzione
NT News

Elezioni Enpapi, Antonino Bartuccio nominato commissario ad acta. Baldini: “Stupiti, ma pronti a collaborare”

Il commercialista Antonino Bartuccio, già sindaco di Rizziconi (Reggio Calabria), è stato nominato...