In una società europea che sta invecchiando progressivamente il caregiving è sempre più una sfida cruciale e coinvolge una parte rilevante della popolazione. Per questo, Clariane – prima comunità di cure sanitarie e assistenza a lungo termine in Europa, presente in Italia con Korian – ha condotto un’indagine inedita con OpinionWay per porre l’attenzione sul tema e presentare un quadro dei caregiver non professionisti in sei Paesi europei (Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia e Paesi Bassi).
“I risultati di questo studio confermano il ruolo importante dei caregiver nelle nostre società sempre più anziane – Sophie Boissard, CEO di Clariane -. Dietro ogni numero c’è soprattutto una storia di solidarietà e, molto spesso, di legame familiare. Questo impegno, imponente e spesso silenzioso, richiede un maggior riconoscimento del ruolo di caregiver e misure concrete di sostegno. Perché sostenere i caregiver significa anche assistere meglio le persone in perdita di autonomia”.
Un primo dato rilevante che emerge dalla ricerca è che il caregiving riguarda quasi tre europei su dieci. Il 28% degli europei dichiara di assistere regolarmente una persona cara in perdita di autonomia. Con un’età media di 47 anni, i caregiver sono per lo più persone che svolgono un’attività professionale (71%) e che vivono in ambienti urbani (55%). Il divario tra Paesi del Nord e del Sud Europa è significativo: si va dal 23% della Germania al 35% della Spagna.Oltr e un terzo (34%) degli italiani si dichiara caregiver.
Altre evidenze interessanti della ricerca di Clariane e OpinionWay riguardano l’assistenza, che è innanzitutto familiare. In Europa, infatti, in nove casi su dieci il caregiver assiste un familiare, in particolare un genitore o un nonno, in una logica principalmente ascendente (59%). In Italia, in particolare, la percentuale di caregiver che dichiarano di sostenere un genitore è maggiore (52%) rispetto ad altri Paesi.
Motivazioni e tipologia di assistenza a una persona cara
Nella stragrande maggioranza dei casi, all’origine dell’impegno dei caregiver europei ci sono l’età avanzata (84%) e la malattia (78%) della persona cara in perdita di autonomia, seguiti dalla disabilità (53%). L’aiuto dato è diversificato: a livello europeo i caregiver dedicano in media 13 ore alla settimana alla persona cara, quasi due ore al giorno. In Italia le ore arrivano fino a 15.
La natura dell’assistenza è molteplice:
- materiale (73%): spesa, spostamenti, organizzazione della vita quotidiana;
- psicologica (59%);
- amministrativa (54%);
- fisica (40%): igiene personale, vestizione, cure quotidiane;
- finanziaria (22%).
In Italia il sostegno materiale (77%) e psicologico (61%) sono superiori alla media, seguiti dall’assistenza amministrativa (57%) e fisica (54%). Viceversa, l’assistenza finanziaria è meno frequente rispetto alla media europea (19% contro 40%).
Un forte impegno personale
Assistere i propri cari comporta, nella maggior parte dei casi, un forte impegno personale. Infatti, in Europa, otto caregiver su 1dieci si fanno carico da soli della maggior parte dell’assistenza. L’84% considera questo impegno una scelta e nove su dieci ne sono orgogliosi. Questo sentimento è condiviso in tutti i Paesi oggetto di studio, con livelli particolarmente elevati in Italia (93%).
Come emerge da questi dati, il caregiving in Europa rappresenta un impegno reale in termini di tempo, con un conseguente investimento settimanale dei caregiver. In media, i caregiver dedicano 13 ore alla settimana ad assistere la persona cara in perdita di autonomia. In Italia le ore settimanali salgono a 15, con il 33% della popolazione che dichiara di aiutare i propri cari che hanno perso la loro autonomia ogni giorno.

“Le società europee stanno invecchiando e l’Italia non fa eccezione. Come rileva il Rapporto annuale Istat 2025, infatti, il nostro Paese è tra i più anziani al mondo, con una quota di over 65 di oltre 14,5 milioni, pari al 24,7% della popolazione”, commenta Federico Guidoni, presidente e CEO di Korian Italia.
E aggiunge: “In questo contesto, il caregiving e l’assistenza diventano sempre più temi centrali per moltissime famiglie, che, con impegno e cura, sostengono quotidianamente i propri cari che hanno perso l’autonomia. È dunque fondamentale che il sistema Paese ponga ancora più attenzione al ruolo dei caregiver e sia in grado di mettere in campo misure d’aiuto efficaci per un fenomeno destinato a crescere progressivamente nei prossimi anni”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Rapporto annuale Istat 2025
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