
“Da anni sto lavorando in Consiglio regionale per l’istituzione anche in Puglia della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, centrale per il potenziamento della sanità territoriale, e non può che farmi piacere che oggi anche altri colleghi abbiano capito l’importanza di questi professionisti”. Così Marco Galante, consigliere della Regione Puglia e capogruppo del M5S.
“Parliamo – aggiunge Galante – di un percorso iniziato nella scorsa legislatura e concretizzato in questa, grazie a un mio emendamento con cui nello scorso bilancio sono state stanziate le risorse per avviare i corsi di formazione e i progetti pilota, che partiranno in ogni Asl al termine della formazione. In alcune Asl, come Foggia e Bari, i corsi tenuti dagli Opi sono terminati. Ora vogliamo capire a che punto siano a Taranto”.
Sempre Galante: “Lo scorso 9 giugno, in un’interlocuzione con l’Asl Taranto, mi era stato assicurato che il lunedì successivo si sarebbero fatti i passaggi opportuni per la valutazione delle istanze e si sarebbe partiti. Se così non è stato, è necessario sapere il perché e quale sia il problema tra Asl e Opi Taranto, a cui spetta tenere i corsi. Il tutto in un’ottica di massima collaborazione, dal momento che l’obiettivo comune è quello di una sanità più efficiente e a misura di cittadino”.
Conclude Galante: “L’infermiere di famiglia e di comunità è indispensabile per garantire la piena operatività di case e ospedali di comunità e delle Cot. Nelle regioni dove già operano è migliorata l’efficienza delle prestazioni erogate, si sono ridotti gli accessi impropri ai pronto soccorso e le ospedalizzazioni per riacutizzazioni”.
Le parole di Pierpaolo Volpe (Opi Taranto)

“Ad oggi non si intravedono né una programmazione regionale né infermieri nell’Asl Taranto da destinare alla prossimità – dice Pierpaolo Volpe, presidente di Opi Taranto -. Siamo ormai vicini all’avvio del nuovo ospedale San Cataldo e, anche in questo caso, non vi sono certezze sulle assunzioni, vista la mancanza di una graduatoria concorsuale valida nella nostra regione”.
E ancora: “L’infermiere di famiglia e di comunità, in sinergia con un’equipe multidisciplinare, può garantire la gestione proattiva delle patologie croniche, migliorando la qualità della vita dei pazienti. È necessario procedere subito alle assunzioni che il nostro territorio merita, senza attendere la prossima competizione elettorale. La salute dei cittadini non può essere ostaggio di logiche politiche”.
Intanto l’Asl Bari ha già formato i primi 70 infermieri di famiglia e di comunità. In tutta la Puglia il fabbisogno stimato è di 1.300 professionisti, così distribuiti: 408 a Bari, 126 a Brindisi, 126 a Barletta-Andria-Trani, 198 a Foggia, 257 a Lecce e 185 a Taranto.
Redazione Nurse Times
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