Maggiori risorse per assunzioni, incentivi al personale e lotta al precariato in sanità. Sono gli obiettivi che il Governo si pone in vista della prossima Legge di Bilancio, che dovrebbe prevedere uno stanziamento fino a 2 miliardi in più da destinare al rafforzamento del Ssn, nel tentativo di fermare lla fuga di medici e infermieri e di dare una risposta alle emergenze nelle corsie.
La priorità è contrastare la cronica carenza di medici e infermieri, specie nei pronto soccorso. I fondi aggiuntivi punterebbero a sostenere nuove assunzioni, anche tramite incentivi economici, percorsi di carriera più attrattivi e coinvolgimento degli specializzandi. Potrebbe dunque vedere la luce, grazie alla collaborazione delle Regioni, il maxi piano triennale da 30mila nuove assunzioni, già previsto nella scorsa manovra, ma mai partito.
Una bozza di riforma delle professioni sanitarie che dovrebbe approdare al Consiglio dei ministri subito dopo la pausa estiva, includendo anche il cosiddetto scudo penale per i medici. Il Governo punta così a mantenere la spesa sanitaria sopra il 6,3% del Pil, portando quella per la prevenzione almeno al 7% nei prossimi anni (oggi è al 5%). Tra gli impegni anche il finanziamento del Piano Salute Mentale 2025-2030, al momento ancora senza copertura.
E poi c’è lo stop ai contratti dei medici gettonisti, in vigore dal 31 luglio. Si tratta di professionisti assunti tramite cooperative e spesso pagati oltre 1.000 euro per un solo turno, usati per tamponare la carenza di personale stabile. Tra il 2019 e il 2024 le Asl hanno speso oltre 2,1 miliardi di euro per coprire questi buchi, 457 milioni solo nell’ultimo anno. Costi giudicati “insostenibili” dal ministro della salute, Orazio Schillaci.
Tali risorse dovrebbero essere invece destinate alle assunzioni: 3mila medici e 6mila infermieri a tempo indeterminato ogni anno. Inoltre le Regioni potranno stipulare contratti libero-professionali direttamente con i medici, a costi più sostenibili (85-100 euro l’ora).
Redazione Nurse Times
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Una sola frase: Infermieri fuori dal comparto! Forse cosi avrete dati inconfutabili su quanto il personale viene prosiugato di salute col principio di garantire salute costringedoci ad un contratto che è una melma di responsabilità diverse, oltre che di una preparazione universitaria di fatto inutile perché facciamo tutto e di più tranne ciò che è proprio della nostra natura di professionista autonomo intellettuale.