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Liste di attesa monitorabili in tempo reale grazie alla Piattaforma nazionale (PNLA): benino le visite e gli esami urgenti, malissimo le mammografie

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È disponibile sul Portale della Trasparenza di Agenas la prima versione del cruscotto della Piattaforma nazionale delle liste di attesa (PNLA), istituita con l’art. 1 della Legge n. 107 del 29 luglio 2024. L’obiettivo è quello di monitorare su tutto il territorio nazionale i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali, con particolare riferimento al rispetto dei tempi previsti dalle classi di priorità.

In questa fase iniziale Agenas acquisisce mensilmente i dati trasmessi da Regioni e Province autonome in base alle indicazioni del Piano nazionale di governo delle liste di attesa (PNGLA). I dati disponibili sono relativi ai primi cinque mesi del 2025 (gennaio-maggio).

In questa prima versione il cruscotto informativo della Piattaforma rende disponibili alcuni indicatori, tra cui:

  • il numero totale di prenotazioni;
  • la percentuale di prenotazioni nei giorni festivi/prefestivi;
  • la quota di prime disponibilità accettate dall’assistito;
  • la suddivisione delle prestazioni per classe di priorità (U, B, D, P);
  • i tempi medi di attesa per prestazione e classe di priorità.

Sono inoltre riportati i volumi per singola prestazione, classe di priorità e nei giorni festivi/prefestivi. Il cruscotto sarà progressivamente aggiornato con nuovi contenuti e analisi.

Un’analisi delle cinque visite (oculistiche, dermatologiche/allergologiche, cardiologiche, ortopediche e otorinolaringoiatriche) e dei cinque esami (ecografia dell’addome completo, ecocolordoppler cardiaco a riposo, ecocolordoppler tronchi sovra-aortici, mammografia bilaterale e radiografia del torace) con i volumi più alti emerge come le urgenze (U) siano quasi sempre garantite nei tempi, mentre per le prestazioni programmabili (P) le code sono piuttosto lunghe. Di seguito un focus sulle singole prestazioni.

Visite

Prima visita oculistica – Bene le urgenze: tutte le prestazioni sono garantite entro i 3 giorni previsti. Già nelle priorità brevi, però, si va a rilento: le mediane si mantengono al limite di 9-10 giorni, ma un numero rilevante di pazienti aspetta anche fino a 20 giorni. Nelle priorità differibili le attese mediane superano sistematicamente i 30 giorni, con picchi fino a 169 giorni. Nella fascia programmabile, infine, la mediana si avvicina ai 100 giorni e i massimi toccano quota 239.

Prima visita dermatologica/allergologica – Anche in questo caso vengono generalmente rispettati i tempi per le urgenze, ma le altre classi di priorità evidenziano attese importanti. I casi differibili hanno medie tra 44 e 58 giorni (oltre i 30 consentiti) e tempi massimi che superano i 190 giorni. Particolarmente grave la situazione per le prenotazioni programmabili: mediana attorno ai 100 giorni, ma tempi massimi che raggiungono addirittura i 253 giorni.

Prima visita cardiologica – Qui i problemi sono evidenti già nella gestione delle urgenze: se la mediana resta formalmente nei 3 giorni, i tempi massimi superano i 5-6 giorni. Le priorità brevi restano nei limiti medi, ma arrivano fino a 20 giorni. Grave la situazione delle visite differibili, con medie attorno ai 40 giorni e punte fino a 100. Anche nella fascia programmabile le attese si allungano parecchio: la mediana è di 70-76 giorni, ma i tempi massimi sfiorano i 180 giorni.

Prima visita ortopedica – In questo caso le urgenze sono gestite con puntualità (entro 3 giorni). Le priorità brevi hanno mediane entro i 10 giorni, con sforamenti moderati. Bene le visite differibili e programmabili: la maggior parte delle prestazioni rientra nei limiti di legge. Nel complesso le visite ortopediche sono quelle che garantiscono le performance migliori.

Prima visita otorinolaringoiatrica – Situazione generalmente buona anche qui. Urgenze e visite brevi vengono erogate nei tempi previsti, con valori medi ben sotto la soglia. Nelle visite differibili si evidenziano ritardi, con picchi di 72 giorni, ma le mediane restano intorno ai 30. Anche le programmabili si mantengono nei limiti dei 120 giorni, con punte contenute tra 95 e 120.

Esami

Ecografia dell’addome completo – Le prestazioni urgenti e a priorità breve sono generalmente garantite, ma la situazione cambia per le ecografie differibili e programmabili. Le prime hanno medie oltre i 30 giorni e punte fino a 76, mentre le seconde arrivano fino a 185 giorni. La mediana cresce costantemente nei mesi, segno di un progressivo accumulo di arretrati.

Ecocolordoppler cardiaco a riposo – Qui si registrano alcune tra le peggiori performance. Le urgenze hanno mediane di 3-4 giorni e picchi fino a 17. Le priorità brevi sono al limite o oltre, ma è nelle differibili e nelle programmabili che la situazione precipita: mediane tra 35 e 83 giorni per le prime (massimo 84), e fino a 188 giorni per le seconde.

Ecocolordoppler TSA (tronchi sovra-aortici) – Anche qui forti criticità. Le urgenze non rispettano il limite dei 3 giorni, superando spesso i 14-22 giorni. Le priorità brevi si mantengono al limite, ma nelle differite e nelle programmabili si va decisamente oltre, con punte rispettivamente di 118 e 193 giorni.

Mammografia bilaterale – Ritardi preoccupanti si registrano in questo esame chiave per la prevenzione oncologica. Le urgenze sono in genere gestite con puntualità, ma le prestazioni differibili hanno medie di 31-42 giorni e punte tra i 130 e 144. Drammatico, poi, il quadro delle prestazioni programmabili, dove i tempi di attesa arrivano fino a 320 giorni.

Radiografia del torace (RX torace) – È la prestazione migliore per quanto riguarda gli esami. Tutte le urgenze vengono garantite in giornata. Anche le priorità brevi, differibili e programmabili sono gestite in anticipo rispetto ai limiti di legge: le mediane si attestano tra i 6 e i 18 giorni.

Redazione Nurse Times

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