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Palermo, medico denuncia il “reparto degli orrori”: interventi inutili e cartelle falsificate al Civico

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Lui è Francesco Caronia, chirurgo toracico, che denuncia a “Le Iene” gravi casi di malasanità: “Dicevano ‘Dobbiamo operare se no ci chiudono’”. Il caso di Nadia, morta a 37 anni, tra i più emblematici

Francesco Caronia, dirigente medico di chirurgia toracica presso l’Ospedale Civico di Palermo, ha sollevato gravi accuse riguardanti presunti episodi di malasanità nel suo reparto. Dopo aver presentato otto denunce alla Procura tra il 2022 e il 2025 senza ottenere risposte concrete, ha deciso di rendere pubbliche le sue prove attraverso la trasmissione “Le Iene”.

Interventi chirurgici non necessari e cartelle cliniche falsificate

Secondo Caronia, nel reparto si sarebbero effettuati interventi chirurgici non necessari per raggiungere obiettivi numerici imposti dalla direzione ospedaliera. In alcune registrazioni audio, il primario Damiano Librizzi avrebbe affermato: “Dobbiamo operare se no ci chiudono”.

Il medico ha inoltre denunciato la falsificazione di cartelle cliniche e diagnosi ritardate, che avrebbero contribuito al decesso di alcuni pazienti.

Il caso di Nadia: una morte evitabile?

Tra i casi più emblematici c’è quello di Nadia, una donna di 37 anni affetta da un tumore tra i polmoni. Secondo Caronia, la diagnosi è stata ritardata, compromettendo le possibilità di trattamento e portando al decesso della paziente.

Reazioni istituzionali e politiche

Dopo la messa in onda del servizio televisivo, l’assessore regionale alla Sanità, Daniela Faraoni, ha incontrato Caronia e il deputato regionale Ismaele La Vardera per discutere delle accuse. La Vardera ha chiesto l’invio di ispettori nel reparto e l’apertura di un’indagine approfondita.

Anche il capogruppo del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana, Antonio De Luca, ha sollecitato un’indagine immediata da parte delle autorità competenti.

Le autorità sanitarie e giudiziarie sono ora chiamate a fare chiarezza su quanto accaduto, per garantire trasparenza e sicurezza ai pazienti.

Redazione NurseTimes

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