Il prof. Cavicchi a Quotidiano Sanità ragiona sul ddl ‘ricambio generazionale’ presentato dalla senatrice/presidente della FNC Ipasvi Annalisa Silvestro, riportando alcuni spunti interessanti.
I passaggi più importanti:
La proposta PD/Ipasvi risponde ai problemi di sostenibilità economica del governo, ma non ai problemi veri degli infermieri. Decisivo in entrambi i casi è risolvere il “conflitto di interesse” tra PD/Ipasvi, oppure l’Ipasvi funzionerà come la cinghia di trasmissione del governo diventando la prima controparte degli infermieri.
• si afferma un dissenso trasversale degli infermieri nei confronti della proposta PD/Ipasvi ponendo problemi di validazione democratica, se si ammette che la proposta sia validata dalle politiche di sostenibilità economica del governo, altrettanto non può dirsi sul piano associativo dei collegi che da PD/Ipasvi, evidentemente, sono come considerati automaticamente senzienti ma senza averli consultati e senza avere mai consultati gli infermieri reali in quanto tali;
• emerge un conflitto di interesse tra PD/Ipasvi, cioè una consociazione apocrifa tra ruoli e funzioni diverse che a un tempo propone e impone, nel senso che il PD sembra servirsi dell’Ipasvi come “vasellina”;
• tale consociazione, quasi come una “equazione spuria”, fa correre all’Ipasvi il rischio di accentuare ancora di più, la scollatura storica, tra i collegi e gli infermieri reali, e al PD il rischio di pagare sul piano del consenso gli effetti collaterali di una proposta che oggettivamente riserva agli infermieri un futuro incerto e malfermo.
In conclusione: il dibattito sui social network ha posto il quesito “quale proposta” è in grado di risolvere i problemi reali degli infermieri. Ma ad esso, secondo me, non si può rispondere se prima non si scioglie il nodo del conflitto di interesse.
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