In un recente articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno datato 21/11, il presidente del collegio Ipasvi di Bari, Saverio Andreula denuncia la grave situazione lavorativa degli infermieri del Policlinico di Bari impegnati nelle Sale Operatorie.
Rivolgendosi ai cittadini il presidente Andrteula denuncia: “Bisogna che cittadini sappiano che gli infermieri non possono stare in Sala Operatoria per 12 ore di fila perché alla fine non hanno la lucidità necessaria. So che sto dicendo cose gravi ma adesso basta!!”
Andreula continua: “Siamo al di fuori delle regole contrattuali. Se c’è un intervento chirurgico e costringi un infermiere a stare tutto il giorno in Sala Operatoria se accade un imprevisto non viene registrato perché ufficialmente l’infermiere è a casa”.
Ma non basta, il presidente Andreula incalza: “Il quartiere operatorio all’interno del quale si sviluppano tutte le attività interventistiche è carente di Infermieri che non sono sufficienti rispetto al numero di prestazioni richieste”.
Entrando nel dettaglio “Ci chiedono spesso e volentieri, di rimanere ben oltre l’orario di servizio previsto dal contratto e viene inserita in maniera sistematica la nostra reperibilità, strumento contrattuale quest’ultimo previsto nelle forme di urgenza”.
“Noi lavoriamo in regime ordinario – continua Andreula – per le ore previste dal contratto per il quale siamo stati assunti, oltre a questo siamo costretti a prestare servizio oltre l’orario di lavoro ordinario”.
Andreula fa un esempio “Se un infermiere ha terminato l’orario di servizio deve andare a casa ma deve essere reperibile solo in caso urgente. Invece è diventato una costante. Vai al mattino a lavorare ed esci dal Policlinico alle ore 22, il che è vietato dalla legge”.
C’è una carenza di organico a seguito del deficit sanitario regionale pugliese che ha comportato dei pesanti piani di rientro, con il conseguente blocco delle assunzioni e del turn-over di personale. NurseTimes invita i vertici della regione Puglia ha rafforzare gli organici attraverso una seria programmazione che porti a politiche di assunzioni di medici, infermieri e personale di supporto evitando situazioni come quella appena denunciata, che comporta non solo dei possibili rischi per la salute pubblica, ma danneggia l’integrità fisica dei lavoratori.
Giuseppe Papagni
Fonte: la gazzetta del mezzogiorno
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