La storia di due infermieri precari che vogliono essere stabilizzati. E di uno di loro che architetta un piano diabolico per mettere in cattiva luce l’altro agli occhi dell’azienda. Per fortuna… Senza successo.
È stato arrestato dai carabinieri, su ordine del G.i.p. del Tribunale di Rieti, la mattina del 9 marzo. Si tratta di un 37enne. E fin qui tutto ok. O quasi. Sì, perché si tratta di un infermiere. Un infermiere che però, visto quello che è riuscito a combinare, faccio seria fatica a chiamare ‘collega’. È stato fermato per calunnia e detenzione di sostanze stupefacenti. Nulla di particolarmente straordinario, eclatante o fuori dal mondo. E fin qui tutto ok. O quasi. Visto che ciò che questo tizio ha pensato di architettare ai danni di un collega, è veramente qualcosa di losco, di cattivo, di putrido. E tutto questo per cosa? Per ottenere, ai danni dell’altro, un posto di lavoro stabile… Miniera d’oro, di questi tempi. Ne è venuta fuori una vicenda che sa di vero e proprio intrigo.
L’uomo arrestato era in servizio all’Ospedale De Lellis di Rieti e le indagini sul suo conto sono partite nel dicembre scorso, quando un sms anonimo inviato a un carabiniere, ha annunciato che l’indomani, su via Salaria, sarebbe transitata un’auto che trasportava della droga. Così è stato. L’auto è apparsa ed è stata subito intercettata dai militari ben appostati che hanno rinvenuto, all’interno del vano della ruota di scorta, ben 11 grammi di marijuana.
Come prevedibile, il conducente è finito in seri guai. Anche lui è un infermiere e anche lui era in servizio all’ospedale di Rieti con contratto a tempo determinato. Egli ha negato fermamente sin da subito che quelle dosi fossero di sua proprietà e ha messo anche a verbale che, probabilmente, ad incastrarlo era stato un suo collega. Un suo collega? E perché?
Questo dettaglio ha incuriosito non poco gli investigatori che, col proseguire delle indagini, hanno appurato che da tempo tra i due non scorreva buon sangue; ma soprattutto che entrambi erano lavoratori precari ed aspiravano a essere stabilizzati. Così le indagini hanno coinvolto anche il 37enne e non c’è voluto molto perché venisse finalmente a galla la verità: era stato proprio lui a nascondere la droga nell’auto dell’altro infermiere e a inviare poi l’sms alle forze dell’ordine. E tutto questo, secondo la ricostruzione degli investigatori, per mettere in cattiva luce il suo collega agli occhi dell’azienda. Collega che, come lui, aspirava ad ottenere un contratto di lavoro stabile. A incastrare l’uomo e a scagionare completamente l’altro infermiere, sono stati una dettagliata analisi dei tabulati telefonici delle utenze in uso ai due uomini, ma soprattutto i filmati registrati dalle telecamere dell’ospedale. Che hanno inconfutabilmente ripreso all’opera il 37enne mentre posizionava gli stupefacenti nell’auto del suo ‘rivale’.
Per fortuna, giustizia è stata fatta. A nome mio e di Nurse Times, vorrei esprimere la più sincera solidarietà al collega infermiere vittima di questa assurda storia.
Alessio Biondino
Fonte: ANSA
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