Documento Economico Finanziario (DEF) 2016: SPESA SANITARIA IN CALO
Con il documento economia e finanze, il cosiddetto DEF, si stabilisce senza alcuna sorpresa i tagli decisi dall’accordo Stato -Regioni dello scorso Febbraio che in sostanza decreta la diminuzione del finanziamento al SSN nel triennio che va dal 2017 al 2019 in termini strettamente economici e sopratutto in base alla percentuale del PIL totale che risulterà – anche nelle previsioni fatte dal Ministero – tra i più bassi d’Europa e perfettamente disallineati rispetto a quello che ci dice l’OMS.
L’accordo tra i più alti enti amministrativi sancisce che i tagli alla sanità sono il corpo di quelle manovre di rientro ampiamente previste dalla Legge di Stabilità 2016, manovre appunto che ricadono sul sistema salute in materia sia di servizi e soprattutto sul costo del personale – senza tralasciare le condizioni del personale già sotto numero e sotto stress lavoro-correlato oramai da anni di politiche austere.
In soldoni il governo nazionale ci dice che ha aumentato seppur sensibilmente la spesa sanitaria da ripartire e dall’altro dice alle Regioni di ridurre la spesa per fare sanità, il tutto con la complicità testimoniata dall’accordo Stato-Regioni.
È chiaro che non siamo di fronte ad un scoop perché già tutto previsto nella finanziaria 2016 che spostava la tagliola dei piani di rientro dalle Regioni alle Asl, la riduzione della spesa farmaceutica territoriale ed il rafforzamento degli acquisti centralizzati.
Il DEF ci fa anche sapere che nel 2015 i redditi da lavoro, pari a 35,158 mld, sono calati dello 0,8% sull’anno prima per via del blocco del turnover nelle regioni in piano di rientro, contenimento delle assunzioni nelle regioni non in piano, automatismi nella rideterminazione dei fondi per i contratti integrativi.
Nicola Tortora
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