L’insulina è un ormone che ha notevoli effetti nel nostro organismo, infatti oltre ad avere la fUnzione di ipoglicemizzante naturale, svolge anche funzione anabolica (stimolando la produzione di proteine), stimola la produzione di acidi grassi.
L’alimentazione comporta l’introduzione nel nostro organismo di zuccheri, semplici e complessi, e , al di là del picco glicemico che si raggiunge all’incirca dopo un’ora dai pasti, il glucosio nel sangue ha un effetto circadiano.
La variabilità del picco glicemico è intimamente correlata alla età del paziente oltre che da alcuni stati patologici cronici o acuti. Il picco glicemico post-prandiale è infatti elevatissimo nei primi anni di vita e raggiunge addirittura dei valori che si aggirano sui 240 mg/dl; rovescio della medaglia negli adolescenti raggiunge tuttalpiù i 200 mg/dl.
In nesso con l’articolo “Insulina: somministrazione, vari tipi, durata e picco“, si erudisce sulla tipologia di ormone, che varia, quando assunto per via esogena, dalla tipologia di malattia e dalla compliance del paziente nell’osservazione del regime dietetico indicato. L’insulina prescritta nel diabete di tipo I è generalmente una a breve durata d’azione; la sua emivita è breve e migliora il picco glicemico grazie al rapido assorbimento. Ciò non si può dire dell’insulina ad azione intermedia (Humulin I, Monotard, ProtaphaneHM), che hanno effetto dopo 2 ore e hanno durata d’azione che si aggira dalle 14 alle 16 ore, con la necessità di dover fare almeno 2 somministrazioni quotidiane (sarà lo specialista a prescrivere unità internazionali e numero di volte al dì).
Ancora più dicotomico rispetto alle precedenti è l’effetto delle insuline a lunga durata (Lantus, Ultratard); in tal caso l’effetto ipoglicemizzante comincia a manifestarsi dopo 3 ore dalla somministrazione , raggiunge il picco d’azione in media dopo 8 ore ed esaurisce il suo effetto in un tempo compreso tra le 16 e 30 ore (23 ore in media).
Le insuline possono essere di diversa produzione; la National Institute for Clinical Excellence raccomanda l’uso di insulina umana per evitare effetti avversi alla somministrazione. Un esempio di insulina umana è l’insulina glargine che è prodotta con la tecnica del DNA ricombinante.
CALABRESE Michele
Sitografia e Bibliografia:
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