Era una vera e propria banda, specializzata nella truffa a donne anziane: si fingevano infermieri che le avevano assistite in chissà quale passata degenza ospedaliera, così da guadagnarsi la loro fiducia, farsi invitare a casa e ripulire le loro abitazioni. Tre gli arresti.
“Salve, signora! Buongiorno! Come sta? Si ricorda di me? Sono l’infermiere che l’ha assistita in ospedale!”
È così che tre persone di etnia sinti, due uomini e una donna, avvicinavano persone anziane e sole, simulando un incontro casuale nel bel mezzo della strada. L’obiettivo era quello di conquistare la fiducia delle loro potenziali vittime, di solito donne ultrasettantenni, che precedentemente erano state ricoverate in una struttura sanitaria. Con qualche stratagemma, i truffatori trovavano poi il modo di farsi invitare presso le loro abitazioni, magari con la scusa di dover andare in bagno o chiedendo spudoratamente di farsi offrire un caffè, in modo da poterle poi ripulire.
I tre nomadi, di 32, 56 e 55 anni, sono stati arrestati a Torino dal pool Antitruffe della procura di Milano, in un’operazione di polizia dall’emblematico nome di “Infermiere amico”. I colpi messi a segno dalla banda, accertati dagli inquirenti, sarebbero almeno una decina; anche se si sospetta che possano essere una trentina, effettuati tra il 2011 e il 2015 nei territori di Cuneo, Asti e Torino.
Fonte: Corriere della Sera
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