L’uomo, infermiere 52enne, è accusato di aver palpeggiato e maltrattato otto anziane pazienti in alcune strutture del Bellinzonese. È in carcere dalla fine del 2014 e andrà a processo il 25 agosto. Rischia oltre 5 anni di detenzione.
Violenza carnale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, lesioni semplici e coazione. Queste le accuse, molto gravi, rivolte ad un infermiere 52enne del Bellinzonese dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni.
L’uomo, che è stato arrestato a fine 2014 e che è tuttora in carcere in regime di espiazione anticipata della pena, quando era in servizio presso alcuni istituti e in assistenza domiciliare nei territori di Bellinzona, Riviera e Leventina, avrebbe abusato sessualmente di otto pazienti in età avanzata, “palpeggiandole”. Ma non solo. Deve anche rispondere, infatti, del presunto stupro ai danni di una donna disabile, di maltrattamenti e anche della falsificazione di una cartella clinica.
La prima segnalazione, relativa al sospetto stupro, era arrivata da parte di una sua collega, che aveva allertato la direzione dell’istituto protetto per disabili dove l’infermiere lavorava saltuariamente. È così intervenuta la Polizia che, dopo i primi accertamenti, aveva proceduto all’arresto tramutato poi in espiazione anticipata della pena.
Il sanitario, che all’inizio dell’inchiesta aveva parzialmente ammesso le proprie responsabilità per poi ritrattare e negare ogni addebito, comparirà alla sbarra di fronte alla Corte delle assise Criminali di Riviera giovedì 25 e venerdì 26 agosto. Difeso dall’avvocato luganese Gabriele Banfi, rischia oltre cinque anni di detenzione.
Fonte: Corriere del Ticino
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