CGIL: “Nel Servizio sanitario nazionale (Ssn) dal 2009 al 2014 si è passati da 693.793 unità a 663.793: ovvero meno 30mila”. Urge l’assunzione di almeno 25000 infermieri per il prossimo triennio.
“Per evitare il collasso del Ssn serve assumere in sanità, attraverso l’approvazione urgente di misure che consentano lo sblocco del turn over a partire dal varo della prossima legge di Stabilità. Una manovra che non solo dovrà contenere uno stanziamento adeguato per il sistema nel suo complesso – confermando almeno quanto previsto nel Patto per la salute sottoscritto tra governo e regioni nel 2014 – ma che deve prevedere risorse sia per il rinnovo del contratto che per il superamento del blocco del turn over per tutte quelle figure che ogni giorno, tra mille difficoltà, garantiscono la qualità del servizio sanitario”.
Sono queste le parole di Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp Cgil, che sottolinea come la necessità di sbloccare il turnover in sanità si stia facendo sempre più urgente. Per il sindacato, infatti, è solo assumendo almeno 25.000 infermieri nei prossimi tre anni, che il nostro sistema sanitario eviterebbe il collasso: dati del Conto annuale del Tesoro alla mano, nel quinquennio 2009-2014 “risulta che nel Ssn ci sono circa 7.500 infermieri in meno e il totale degli infermieri in meno dal 2009 ad oggi, perché andati in pensione, si aggira intorno alle 9 mila unità. Servirebbe dunque assumere almeno 25mila infermieri subito per il prossimo triennio, oltre alla conclusione al 2017 del processo di stabilizzazione per i circa 11 mila infermieri precari e per tutte le altre figure professionali precarie impegnate nel Ssn”.
Ma non solo: bisogna infatti trovare anche “una soluzione per i 3.500 ricercatori negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico Irccs e negli Istituti zooprofilattici Izs in scadenza a fine anno e al momento senza alcuna prospettiva”.
È da tanto che in sanità si sente parlare della necessità di un imminente sblocco del turnover e di una precoce stabilizzazione dei precari su larga scala. E di chiacchiere, infermieri e cittadini, sono veramente stanchi. Servono fatti. Presto. Perché, come afferma Taranto, la salute ”è un diritto che va garantito e, affinché non rimangano solo parole, servono precise scelte politiche da approvare subito”.
Fonte: Firenze Post
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