Il caso di oggi: quando lo Stato ti obbliga a scegliere tra la salute e la famiglia
Siamo a Novembre e, chi più, chi meno, inizia a pensare cosa far trovare sotto l’albero ai nostri cari per Natale.
Nulla di strano se non fosse per il fatto che oggi siamo costretti a fare i conti con una realtà sempre più triste: assegnare delle priorità non in base al gusto personale ma a quello che dice il portafogli.
In tanti diranno che è ormai una costante nella vita di molti Italiani ma oggi vogliamo raccontarvi della scelta che alcuni anziani con pensione minima, hanno deciso di fare: NON assumere un farmaco per poter comprare un pensierino per il proprio nipotino.
Il farmaco in questione è l’Acido Clodronico, non mutuabile, utilizzato principalmente nel trattamento dell’ipercalcemia neoplastica, dell’iperparatirodismo primitivo e delle lesioni ossee secondarie ad osteoporosi e patologie neoplastiche.
Spesso prescritto in soluzione iniettabile ed ha un costo che oscilla intorno ai 26.00 Euro in base al dosaggio, numero di fiale, azienda produttrice. A tale costo va poi aggiunta la prestazione da parte dell’infermiere che si reca a domicilio dell’assistito una volta alla settimana o due volte al mese in base alle indicazioni.
Considerando il fatto che ad oggi i risultati ISTAT ci dicono che il 23% delle donne oltre i 40 anni è affetto da osteoporosi, quanti saranno gli Italiani costretti a fare questo tipo di rinunce?
E’ chiaro che stiamo parlando di una fetta della popolazione e stiamo considerando casi specifici ma potremmo parlare anche di tutti gli altri che rinunciano a visite mediche ed accertamenti diagnostici perché non possono sostenere le spese di una visita privata.
Un Paese civile, non può costringerti ad effettuare tali scelte.
Maria Rosa Genio
L’infermiere di famiglia
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