I due medici condannati in appello per la morte di Francesco Mastrogiovanni, deceduto in seguito ad un ricovero presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ospedale di Vallo della Lucania, saranno premiati dall’Asl con un rinnovo contrattuale che determinerà la loro assunzione definitiva con un contratto a tempo indeterminato.
L’azienda sanitaria ha deciso di stabilizzare i due psichiatri nonostante le accuse conseguenti alla morte del professor Mastrogiovanni (VEDI). Il paziente rimasto contenzionato per 4 giorni consecutivi senza avere la possibilità di mangiare, di idratarsi o di muoversi sarebbe stato sottoposto a massicci quantitativi di farmaci sedativi che potrebbero averne causato la morte.
Al paziente sarebbe stato somministrato un dosaggio di Talofen superiore di oltre 20 volte il range terapeutico in associazione con Serenase ad un dosaggio 4 volte superiore al range terapeutico. La conseguenza dei comportamenti dei sanitari fu una grave intossicazione con conseguente morte per arresto cardiaco.
Basso fu condannato in primo grado a quattro anni per falso in atto pubblico. La pena fu successivamente ridotta a due anni mentre Mazza, in primo grado fu condannato con la stessa accusa a tre anni successivamente ridotti ad un anno e dieci mesi.
La decisione di assumere i due medici, condannati ma in attesa di sentenza definitiva, “viaggia su binari indipendenti, che si basa su requisiti diversi”, come sottolineano dall’ufficio legale dell’Asl. Mentre il direttore generale, Antonio Giordano, chiosa in modo diplomatico: “Dopo la morte del professore Mastrogiovanni l’Azienda di Salerno decise un programma di ristrutturazione dei servizi psichiatrici ospedalieri e trasferì il personale di quel reparto (Vallo della Lucania, ndr) presso il presidio di Sant’Arsenio. Lo stesso personale, medico ed infermieristico, ha lavorato negli ultimi quattro anni presso il servizio ospedaliero di Sant’Arsenio. La magistratura ha giudicato e noi ne prendiamo atto. Quel personale medico lavora ora in altri servizi del dipartimento di salute mentale. E la Asl è impegnata in un percorso di umanizzazione e di specializzazione della cura nelle fasi e nelle sedi dove si gestisce la crisi psichiatrica”.
Simone Gussoni
Fonti: Corriere del Mezzogiorno
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