Sono oltre un centinaio gli infermieri bresciani che nell’ultimo anno hanno fatto le valigie per fare un’esperienza all’estero.
Secondo l’IPASVI di Brescia, questo aumento di richieste è motivato da uno stallo delle assunzioni in Italia, complice anche una preparazione universitaria tra le migliori al mondo che desta un grande interesse da parte di numerosi ospedali e strutture sanitarie europee per questi ultimi.
“Abbiamo ascoltati e deciso di pubblicare i racconti dei nostri conterranei, – continua Bazzana – che noi, ovviamente, auspichiamo rientrino in Italia per contribuire al cambiamento, dai quali emerge un forte riconoscimento sociale per la professione e la grande differenza fra la cultura meritocratica tipicamente anglosassone rispetto al nostro sistema sanitario piuttosto ingessato, motivato da un blocco contrattuale di circa 8 anni e dai numerosi concorsi sospesi.”
Per tutti coloro che decidono di lavorare in Italia, l’IPASVI bresciana ha attivato una commissione di esperti disponibili a tenere colloqui e organizzare corsi per compiere “i primi passi” nell’esercizio libero professionale, considerando che la possibilità per un’occupazione, attualmente, è la libera professione (circa un migliaio i bresciani iscritti alla Cassa ENPAPI).
Il presidente Bazzana lancia l’allarme di un SSN che continua costantemente a perdere personale (oltre 40.000 unità negli ultimi 5 anni) e ad accusare maggiormente il colpo sono proprio gli infermieri (2.788 in un solo anno).
“Questo è un vero paradosso se si pensa che i dati OCSE continuano a confermare la mancanza di almeno 50.000 infermieri nel nostro bel paese, rispetto alle medie degli altri paesi.
Dai dati nazionali almeno il 60% dei neoiscritti ad un anno trova comunque un impiego, anche se precario e spesso a rischio di abusi e irregolarità. Per i cittadini bresciani – conclude Bazzana – c’è la possibilità di essere tutelati attraverso il sito www. ipasvibs.it verificando tramite un click quali infermieri liberi professionisti sono disponibili nella propria area della provincia e con quali competenze”.
Savino Petruzzelli
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