Abbiamo fatto analizzare, al dottor Saverio De Simone, magistrato del Tribunale di Bari, la bozza redatta dal gruppo del lavoro della Federazione nazionale Collegi Ipasvi
Il nostro speciale prende in esame, in questa prima puntata, gli articoli dall’uno al cinque. L’intervento di De Simone è stato registrato in occasione della tre giorni di Pugnochiuso organizzata dai Collegi di Bari e della Bat
PUGNOCHIUSO (Fg) – Cominciamo, con quello odierno, uno speciale dedicato alla nuova bozza del Codice deontologico degli infermieri, offrendo l’analisi commentata dello stesso da parte di Saverio De Simone, presidente della prima sezione civile del Tribunale di Bari.
In occasione della tre giorni di Pugnochiuso, il magistrato è stato tra i relatori del convegno infermieristico organizzato dai Collegi Ipasvi di Bari e della Bat.
De Simone, in un puntuale intervento che riproporremo a puntate, ha analizzato tutti gli articoli del nuovo Codice deontologico, evidenziandone anche gli aspetti di criticità.
Questo primo appuntamento è dedicato agli articoli dall’1 al 5 del nuovo Codice. Di questi, come spiega De Simone, i più controversi sono l’articolo 3 e il 5.
Nel primo caso “è importante il richiamo alla tutela della dignità e libertà del paziente, dell’eguaglianza che impone a tutti i professionisti della sanità di trattare allo stesso modo il paziente” commenta il magistrato.
“Più di una perplessità suscita il richiamo di questo articolo (il 3) al rispetto delle esigenze di vita del paziente.
Cosa significa? Che l’infermiere deve rispettare anche le scelte di fine vita del paziente?E’ necessario prendere una posizione molto chiara sulla questione del fine vita in un codice deontologico“.
Non meno critico è De Simone sull’articolo 5: “E’ molto vago il richiamo alla necessità dell’infermiere di analizzare i dilemmi etici.
E’ un’affermazione molto generica, fin troppo vaga, di difficile collegamento con la realtà. Non riesco a capire quale sia il campo pratico di operatività di questo principio“.
Altrettanto generico, ad una prima lettura del Codice deontologico, il magistrato barese aveva giudicato il richiamo all’articolo 2 all’ideale di servizio.
Affermazione che, come si è visto durante la tre giorni di Pugnochiuso, ha suscitato più di una perplessità tra gli infermieri.
Ma è lo stesso De Simone, nel corso del suo intervento, a chiarire il suo cambio di visione: “La ritenevo una norma inutile – dichiara – ma se, come mi ha spiegato la presidente Mangiacavalli, per ideale di servizio si deve intendere la preminenza assoluta dell’attività dell’infermiere in funzione degli interessi del paziente, allora si tratta di una norma utilmente richiamata“.
Salvatore Petrarolo
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