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Entro fine anno il primo trapianto di testa sull’uomo

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Entro fine anno avverrà il primo trapianto di testa sull’uomo anche se come ricorda il Prof. Sergio Canavero tecnicamente sarebbe più  corretto definirlo “trapianto di corpo”

L’uomo che si era offerto volontario per diventare cavia per il primo trapianto di testa al mondo ha dichiarato che il suo sogno non diverrà mai realtà.

Il trentunenne russo Valery Spiridonov, affetto da grave disabilità fisica, ammette che l’operazione per impiantare la propria testa sopra ad un corpo sano è terminato.

Il neurochirurgo Sergio Canavero, soprannominato da molti colleghi Dr. Frankenstein, ha promesso di effettuare ugualmente entro pochi mesi il primo “trapianto di corpo” in Cina, con un paziente ancora anonimo che si sottoporrà all’intervento.

Valery Spiridonov, affetto da una patologia muscolare degenerativa, aveva manifestato la propria volontà di sottoporsi al primo trapianto di testa. Tuttavia ha cambiato idea a pochi mesi dalla data programmata dell’intervento.

Il neurochirurgo torinese ha recentemente partecipato ad interventi di trapianto di corpo sui ratti ottenendo ottimi risultati.

Ma Spiridonov, che ha lavorato al fianco del Professor Canavero per due anni, diventando il simbolo di tutte le persone nelle sue stesse condizioni, afferma di aver perso le speranze di poter vivere con un corpo libero da disabilità.

Considerato che non potrò fare affidamento sul medico italiano, devo prendere in mano la mia situazione di salute“, ha dichiarato nella prima intervista dopo aver abbandonato il progetto.

Il ragazzo russo, per il momento non si sottoporrà ad ulteriori interventi convenzionali per migliorare la propria condizione di vita. Non parteciperà nemmeno a nuovi progetti sperimentali, poiché il rischio di morire sarebbe troppo elevato.

Fortunatamente, esiste una tecnica chirurgica ampiamente utilizzata in casi come il mio. Mi farò impiantare in futuro un supporto metallico nella colonna vertebrale per poter mantenere la posizione eretta“, racconta Spiridonov.

Ci son diversi centri in Russia dove viene praticata. Aiuta a respirare meglio, a muoversi sui mezzi pubblici e a sedersi.

Tale intervento non rinforzerà i miei muscoli e non mi permetterà di camminare, ma migliorerà radicalmente la mia qualità di vita”.

Il giovane ha avviato una raccolta fondi per ottenere le 32.000 sterline necessarie per l’operazione. Una cifra del tutto irrisoria rispetto ai 12.000.000 di sterline che sarebbe costato il trapianto di testa.

Maggiori dettagli sulla tecnica chirurgica

Per l’ipotetico trapianto di corpo, secondo il progetto di Ren e Canavero, bisognerebbe aspettare che un altro uomo subisca un incidente che lo renda cerebralmente morto, e che la sua famiglia accetti che il suo corpo sia donato.

A questo punto sia il donatore sia il ricevente verrebbero portati in sala operatoria e messi in posizione seduta. Al donatore verrebbe tagliata la testa, mentre nelle vene del ricevente verrebbe iniettato un liquido a una temperatura di 10 gradi, per rallentare la morte dei tessuti del suo cervello, che avrebbero circa un’ora di vita.

In questa finestra, la testa del ricevente dovrebbe essere tagliata sopra la clavicola, conservando la trachea e l’esofago ma lasciando nel suo corpo originale la tiroide.

I muscoli della testa del ricevente dovrebbero essere contrassegnati con dei coloranti, per rendere più facile ricollegarli al corpo del donatore.

Come ultima operazione prima del trapianto vero e proprio, i medici dovrebbero recidere nello stesso momento le spine dorsali dei due corpi con dei bisturi diamantati affilatissimi, in modo da ridurre al minimo i danni ai tessuti nervosi.

Il trasferimento della testa del ricevente sul corpo del donatore avverrebbe attraverso una speciale gru. A questo punto, Ren sostiene che il midollo spinale del donatore e quello della testa del ricevente potrebbero essere ricongiunti utilizzando un fluido contenente glicole polietilenico (PEG), un composto chimico con diverse applicazioni in farmacia.

Le cellule nervose dell’uomo si rigenerano (è per questo che sono possibili i trapianti), quelle del cervello e del midollo spinale no.

Il PEG agisce sulle membrane di queste cellule nervose, forzandole a fondersi in una cellula più grande. In corrispondenza delle nuove fibre nervose sarebbero sistemate delle placche elettriche, nei piani di Ren, per stimolarne il funzionamento dopo l’operazione.

Una volta ricongiunto il midollo spinale, i medici dovrebbero ripristinare il flusso di sangue verso il cervello del ricevente prima che sia passata un’ora dalla sua decapitazione. Poi verrebbero ricongiunte le ossa, gli organi e i muscoli.

Uno dei passaggi più importanti di questa procedura, è quello per ricollegare i nervi che trasportano i segnali nervosi ai muscoli del corpo. In tutto, l’operazione durerebbe circa 36 ore. Il ricevente dovrebbe rimanere in coma farmacologico per qualche settimana, con la testa bloccata in un collare.

La squadra di Ren ha utilizzato con successo il PEG per ricongiungere la spina dorsale di un topo, dopo averla tagliata con un bisturi: dopo l’animale si muoveva; non perfettamente, ma si muoveva.

Ha anche provato dei trapianti di testa sperimentali su piccoli animali, che poi sono stati però soppressi nel giro di qualche ora. In futuro Ren proverà a tenerli in vita più a lungo. Ren è molto cauto sui tempi entro i quali la sua squadra sarà pronta per un trapianto di testa su un uomo: prima dovranno raccogliere migliaia di altri dati sui topi, e poi passare a sperimentare su animali più grandi.

Ren vuole anche provare l’operazione con due cadaveri prima, e con due pazienti cerebralmente morti poi.

Simone Gussoni

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