La vicenda paradossale comincia nel luglio del 2015 con l’avviso di mobilità interna del quale si sono perse le tracce. Intanto è cambiato il dirigente delle professioni sanitarie, ma ogni richiesta di chiarimento sembra cadere nel vuoto
ROMA – Un bando di mobilità ordinaria finito nel dimenticatoio. Accade anche questo nella sanità italiana e, più specificamente, nell’Azienda ospedaliera “Sant’Andrea” di Roma. Il 10 luglio del 2015, con numero di protocollo 1196, viene comunicato al personale infermieristico/tecnico sanitario, l’apertura di un bando di mobilità ordinaria per un posto di collaboratore professionale sanitario – infermiere o tecnico sanitario esperto in tecniche di ecocardiografia.
In pratica quel bando è rivolto ai cosiddetti sonographer, infermiere che ha acquisito abilità tecniche specifiche e si occupa di Ecocardiografia. Quella dell’Azienda ospedaliera “Sant’Andrea” di Roma e dell’allora dirigente dell’Unità operativa delle Professioni sanitarie, Carlo Turci, viene salutata dagli infermieri sonographer come un passo in avanti.
La scadenza di quel bando è fissata per il 31 luglio dello stesso anno, data entro la quale il personale interessato (e al Sant’Andrea di Roma c’è un infermiere sonographer formato all’interno della stessa azienda n.d.r.) avrebbe dovuto presentare domanda presso il Protocollo generale dell’azienda ospedaliera.
Quella che, però, sembra una storia senza intoppi si trasforma in una vicenda sulla quale cala, in maniera sorprendente, un silenzio assordante. Perché da due anni e passa di quel bando e della relativa graduatoria, non si hanno più notizie.
C’è chi assicura che la graduatoria ci sarebbe ma, stranamente, non viene pubblicata. Un paradosso al quale anche chi ha atteso per anni la possibilità di veder riconosciuta la propria professionalità di sonographer, non riesce a dare una risposta.
Non si hanno notizie dell’annullamento del bando, anche se nel frattempo il dirigente delle professioni sanitarie è cambiato. Chi ha chiesto chiarimenti sul perché la graduatoria sia finita nel dimenticatoi o non ha ricevuto risposte o si è sentito ripetere che la figura del sonographer, nell’azienda sanitaria “Sant’Andrea” non è prevista dal job description aziendale.
Ma l’infermiere esperto di tecniche ecocardiografiche non è sconosciuto al panorama sanitario e ci sono altre aziende ospedaliere (il “Santo Spirito” e il “San Filippo Neri” sempre a Roma) già dotate in pinta organica di un infermiere sonographer.
Senza dimenticare che non meno di un mese fa a Padova, presso il Policlinico universitario, si è tenuto il primo congresso nazionale “cardiac sonographer” con tanto di tavola rotonda dedicata al riconoscimento professionale dei sonographers. Anche al Sant’Andrea di Roma un posto è stato messo a bando, ma di quella graduatoria si sono perse le tracce.
Salvatore Petrarolo
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