Nel centro vaccinazioni dell’Asl Roma 3 di Fiumicino è comparso un singolare messaggio.
Un nuovo rimedio contro le aggressioni al personale infermieristico è stato adottato nel centro vaccinazioni dell’Asl Roma 3 di Fiumicino. Affisso nella bacheca delle comunicazioni interne, risalta un foglio in formato A4 attaccato con lo scotch.
Attraverso l’utilizzo di un tono da molti giudicato minaccioso, è stato lanciato agli utenti dell’ambulatorio il seguente messaggio: “ATTENZIONE. Si ricorda che offendere o aggredire verbalmente e/o fisicamente gli operatori della struttura costituisce reato. Pertanto gli atti di violenza saranno perseguiti per legge”.
L’annuncio non sarebbe un’esclusiva di tale ambulatorio. Altre sedi Asl hanno adottato tale cartellonistica quale deterrente contro le aggressioni fisiche ai danni degli infermieri. Molti operatori sanitari hanno criticato l’iniziativa, ritenendola del tutto inutile: “È come se per le strade si leggessero manifesti in cui viene segnalato ai passanti che è vietato spaccare le vetrine dei negozi e che sparare con un mitra ad altezza d’uomo è severamente punito dalla legge”.
La necessità di adottare l’avviso è emblematica dell’epoca nella quale viviamo. La descrizione del popolo italiano fornita dal Censis nel suo ultimo rapporto, intitolato Italia del rancore, rispecchia alla perfezione la realtà di molti ospedali della penisola. Il bisogno di ricordare all’utenza che non è consentito picchiare gli operatori sanitari deriva da continue colluttazioni e aggressioni, ormai all’ordine del giorno in tutte le Asl.
Il singolare cartello del centro vaccinazioni di Fiumicino, in particolare, è frutto di quotidiane scazzottate tra famigliari no-vax e medici pro-vax e altre dispute di pari entità. Considerato l’andazzo del paziente medio italiano, forse le intere corsie ospedaliere e ogni corridoio di pronto soccorso dovrebbero essere tappezzati di cartelli simili. Se solo servissero a qualcosa…
Simone Gussoni
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