Tutto quello che c’è da sapere sull’esame di Stato abilitante alla professione.
La prova finale della laurea triennale in Infermieristica è organizzata in due sessioni.
E’ definita a livello nazionale con decreto del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, di concerto col ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Tale prova, con valore di esame di Stato abilitante alla professione, si compone così:
- una prova pratica, articolata in modo da permettere al candidato di avere acquisito le conoscenze e le abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale;
- la redazione di un elaborato e sua dissertazione.
La prova pratica costituisce uno sbarramento: in caso di valutazione insufficiente, l’esame si interrompe e si ritiene non superato.
Il candidato non può essere ammesso alla dissertazione della tesi e potrà ripresentarsi solo nella seduta successiva. Per essere ammesso all’esame finale, lo studente deve avere seguito tutti i corsi del piano di studio e avere superato tutti gli esami e i tirocini previsti.
L’esame di laurea verte sulla discussione di una tesi elaborata in modo originale dallo studente, sotto la guida di un relatore. Può essere prevista la figura di un docente correlatore. Possono essere relatori di tesi le figure previste dal Regolamento studenti; nonché persone esterne all’Ateneo, purché subordinate a nomina, limitatamente a quella seduta di laurea, autorizzata dal responsabile della struttura didattica competente.
Può essere altresì nominato un controrelatore per la seduta di laurea. La tesi potrà essere redatta in lingua italiana o in lingua inglese.
Il punteggio finale di laurea è espresso in centodecimi (110) con eventuale lode.
E’ ottenuto dalla media ponderata (rapportata a 110 dei voti conseguiti) negli esami di profitto e dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova finale (pratica a valenza applicativa + tesi), che concorrono alla determinazione del voto finale.
Viene inoltre riconosciuto un punto allo studente che si laurea “in corso” e un ulteriore punto a chi ha partecipato alla laurea a doppio titolo o a progetti di internazionalizzazione promossi dall’ufficio di mobilità internazionale.
Le due diverse parti dell’unica prova finale concorrono entrambe alla determinazione del voto finale (per un totale complessivo fino a 10 punti):
- Per la prova di abilità pratica è previsto un punteggio massimo di 4 punti e il candidato, attraverso una prova scritta su casi, deve dimostrare il raggiungimento delle competenze previste dallo specifico profili professionale. In tale prova sono valutate le competenze di cui ai Descrittori di Dublino (2,3,4): conoscenza e capacità di comprensione applicate, autonomia di giudizio, abilità comunicative.
- Per la discussione della tesi è previsto un punteggio massimo di 6 punti, sulla base di modalità stabilite dal Consiglio del corso di laurea.
La commissione può attribuire la lode al laureando che abbia ottenuto il voto complessivo finale pari almeno a 110/110 e abbia ottenuto almeno una lode nel corso del suo percorso di studi; oppure nel caso la somma della media dei voti conseguiti agli esami e di quelli ottenuti alla prova finale sia superiore a 110/110.
Redazione NurseTimes
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