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Chi è stato Scout da bambino avrà una migliore salute mentale da adulto

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Chi è stato Scout da bambino
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Essere stato uno Scout durante l’infanzia pare essere un fattore in grado di ridurre il rischio di manifestare disordini psichici in età adulta

I bambini che hanno partecipato alla vita delle organizzazioni aventi come obiettivo lo sviluppo di qualità come fiducia in se stessi e desiderio di auto-apprendimento, avranno uno stato mentale migliore dopo i 50 anni.

Essere Scout aiuterebbe i ragazzini ad essere più avventurosi e a perseguire il successo nella vita.

Le attività di gruppo, che frequentemente richiedono di trascorrere tempo all’aperto, pare riducano la probabilità di manifestare disturbi psichici anche nelle persone provenienti da un background più povero.

I risultati sono stati elaborati dal National Child Development Study, in uno studio che ha seguito nel tempo l’andamento nella popolazione. Quasi 10.000 persone nel Regno Unito, nate nel mese di novembre 1958, sono state coinvolte.

Gli scienziati delle università di Edinburgh e Glasgow hanno scoperto che circa un partecipante su quattro fosse stato negli Scout.

Questo gruppo aveva il 15% in meno di probabilità di manifestare ansia o disturbi del comportamento all’età di 50 anni.

Il Prof. Chris Dibben, capo ricercatore dell’Università di Edinburgh ha dichiarato: “È piuttosto sorprendente che i benefici si manifestino nelle persone dopo che siano trascorsi così tanti anni dall’esperienza negli Scout.”

“Ci auguriamo che lo stesso principio possa essere applicato ai bambini che si affacciano oggi al mondo degli Scouts; considerato l’elevato costo individuale e sociale dei disturbi mentali. Occorre sensibilizzare maggiormente i giovani sui programmi riguardanti gli Scouts.”

Secondo i dati posseduti dai ricercatori, i programmi proposti ai bambini aiutano a sviluppare abilità quali fiducia in se stessi e capacità di lavoro di squadra che manifesterebbero benefici durante tutta la vita dei soggetti.

Partecipare agli Scouts potrebbe aiutare a costruire la resilienza contro le comuni fonti stressogene della vita.

Potrebbe anche aumentare le possibilità di raggiungere più obiettivi nella vita, grazie alla riduzione dello stress.

Lo studio, finanziato dall’Economic and Social Research Council, è stato pubblicato dal Journal of Epidemiology and Community Health.

Il Prof. Richard Mitchell del Centre for Research on Environment, Society and Health della University of Glasgow ha dichiarato: “I Governi ed i Servizi Sanitari di molti paesi mondiali faticano per colmare il gap di salute tra le persone più ricche e quelle meno abbienti; pertanto questa evidenza potrebbe essere fondamentale.”

Bear Grylls, capo Scout della Scout Association ha commentato i risultati:

“Sono davvero onorato che lo Scouting possa fornire ai giovani la possibilità di sviluppare le capacità necessarie per essere resilienti ed in grado di contrastare le difficoltà quotidiane nella vita.

Grazie a numerose iniziative quali quella denominata “A Million Hands Campaign”, la Scout Association sta aiutando gli adolescenti ad ottenere l’abilità di sviluppare un benessere mentale che possa essere d’aiuto durante l’intero percorso di vita.”

Simone Gussoni

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