“Ormai non passa giorno senza che arrivino notizie di aggressioni ai danni del personale sanitario che, ogni giorno, si impegna per salvare vite umane e dare le cure necessarie a chi ne ha bisogno”.
Sono le parole del consigliere regionale campano Francesco Emilio Borelli in seguito all’ennesimo aggressione ai danni di un infermiere.
“Così come raccontato dall’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ c’è stata la trentanovesima aggressione dall’inizio dell’anno e questa volta le vittime sono i componenti dell’equipaggio di un’ambulanza arrivata in via Provinciale Santa Maria a Cubito, nei pressi dell’Hotel Bolero, per soccorrere i feriti in un incidente stradale”.
Tutto ha avuto origine in seguito ad una chiamata ricevuta alle ore 6.45, anche questa volta per incidente stradale
Sul posto vengono inviate due unità di soccorso: Scampia in prima battuta e successivamente Pietravalle.
Scampia soccorre il paziente più grave senza troppi problemi.
Un passante inizia a polemizzare con il personale di soccorso, non gradendo il pronto soccorso del Cardarelli come destinazione.
Dalle parole si passa rapidamente ai fatti: l’uomo, indossando un casco integrale, colpisce l’infermiere del 118 con una testata in pieno volto, provocandogli una vasta ferita lacero-contusa.
L’operatore è stato medicato successivamente al Cardarelli, dove gli sono stati applicati 7 punti di sutura.
“La violenza s’è scatenata perché l’aggressore voleva che uno dei feriti venisse trasportato nell’ospedale che voleva lui e non in quello coordinato con la centrale operativa“, conclude Borrelli.
Anche l’Ordine Provinciale degli infermieri ha commentato quanto accaduto.
«Siamo alla barbarie. Ma contro i delinquenti, i sequestratori, le aggressioni l’Ordine delle professioni infermieristiche farà fino in fondo la sua parte. Siamo vicini all’infermiere ferito umanamente e per tutto quanto compete le nostre funzioni. E abbiamo già deliberato che ci costituiremo parte civile in un eventuale processo».
È quanto ha dichiarato il Presidente degli infermieri di Napoli Ciro Carbone.
«Dopo i calci al basso ventre, il sequestro di un’autolettiga, oggi siamo alla follia pura con i familiari che pretendono di scegliere l’ospedale più gradito», ha aggiunto Carbone. «Bene le telecamere a bordo delle autoambulanza come ha deciso il manager dell’Asl Napoli 1 Centro. Ma come appare evidente da quest’ultimo episodio, anche i pronto soccorso e i reparti ospedalieri sensibili devono essere maggiormente protetti e monitorati».
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