Contuna il grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times
Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi del dott. Mauceri Filippo, dal titolo “GESTIONE DELLA SEPSI: valutazione del paziente dall’ammissione al follow up”, laureatosi nell’a.a. 2016-2017.
…di Mauceri Filippo
Presupposti per lo studio/evidenze empiriche
La sepsi è una patologia molto frequente e grave, anche se ancora poco conosciuta. Colpisce 20-30 milioni di persone nel mondo, circa 250 mila solo in Italia, di cui 1 su 4 non sopravvive.
Secondo i dati Istat, in Italia, tra le cause di morte in aumento risulta prima la setticemia; nel 2014 i decessi sono triplicati rispetto al 2003, passando dal trentunesimo posto al diciassettesimo posto, nella tabella delle cause di morte più frequenti in Italia e facendo registrare l’incremento più elevato del tasso standardizzato (+131%).
Anche la Toscana ha visto, negli ultimi anni, quintuplicare i casi di sepsi, e per questo la stessa regione ha varato nel 2017, prima in Italia, un programma di lotta alla sepsi.
E dunque oggi saper individuare e gestire la sepsi, che è una patologia tempo-dipedente è diventata una delle sfide, che i sistemi sanitari sono chiamati a fronteggiare.
Obiettivi dello studio
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare, nell’unità di Pronto Soccorso di II livello dell’AOUS di Siena, l’aderenza alle linee guida sulla sepsi e all’appropriatezza nella gestione infermieristica dei pazienti con diagnosi certa di sepsi o con diagnosi sospetta di sepsi.
Popolazione soggetta allo studio
La popolazione soggetta allo studio comprende i pazienti ammessi nell’unità di Pronto Soccorso di II livello dell’AOUS di Siena dal 01/09/2017 al 28/02/2018 che rispondono positivamente all’inclusione nello studio, in quanto possiedono segni e sintomi all’ammissione, che rimandano ad una diagnosi di sepsi o pazienti che durante il corso della degenza sono stati rivalutati con diagnosi finale di sepsi.
Materiali e metodi
Studio osservazionale condotto tra il mese di febbraio e marzo 2018. La rilevazione dei dati avviene tramite l’utilizzo del database Exprivia healthcare IT e Qlikview Personal Edition e tramite l’osservazione diretta dei pazienti ammessi, che rispondono ai criteri di inclusione.
Esposizione risultati/discussione
Alla fine della raccolta dati il campione comprende 102 pazienti (n=102). Sono state individuate e osservate diverse variabili che aiutano a comprendere la qualità della gestione infermieristica su pazienti settici.
Sesso: 58,8% uomini, 41,2% donne.
Età: età minima 36 anni, massima 99 anni, media 75,89 e deviazione standard 13,934.
Modalità di arrivo al Pronto Soccorso: 16,7% mezzo proprio, 39,2% mezzo di 118 e 44,1% ambulanza pubblica.
Codici di ammissione utilizzati: 30,40% codice uno, 45,1% codice due, 23,5% codice tre, 0% codice quattro e 1% codice cinque.
Codici di dimissione utilizzati: 34,3% codice uno, 43,1% codice due, 16,7% codice tre, 0% codice quattro, 1% codice cinque e 5% codice sei.
Pazienti a cui è stato somministrato lo score qSOFA: 75,5% no, 24,5% si. Valori qSOFA: media 2,15.
Pazienti a cui è stato somministrato l’antibiotico entro la prima ora: 80,4% no, 19,6% si.
Pazienti a cui è stata analizzata laProcalcitonina: 39,2% no, 60,8% si. Pazienti a cui è stato eseguito l’emogasanalisi: 34,3% no, 65,7% si.
Medie valori PCR, Procalcitonina e Lattati: PCR 21,26 mg/L, PCT 22,72 ng/ml e LAC 3,13 mmol/L.
Pazienti a cui sono state eseguite le emocolture: 51% no, 49% si. Esito emocolture eseguite: 64% positivo, 36% negativo.
Pazienti a cui sono state eseguite altre colture: 80,4% no, 19,6% si.
Eziologia dei batteri risultanti dalle emocolture: 27,58% batteri nosocomiali, 72,42% batteri al di fuori dell’ambiente sanitario.
Eziologia microrganismi risultanti dalle altre colture: 73,68% microrganismi nosocomiali, 26,32% microrganismi al di fuori dell’ambiente sanitario.
Tempo di degenza dei pazienti: Tminimo 1H e 32m, Tmassimo 22H e 22m e Tmedia 7H 30m e 98s.
Frequenza di pazienti settici al Pronto Soccorso nei vari mesi: Settembre 15,7%, Ottobre 8,8%, Novembre 18,6%, Dicembre 16,7%, Gennaio 21,6% e Febbraio 18,6%.
Follow up: Malattie infettive 8,8%, Rianimazione 5,9%, Chirurgia d’urgenza 1%, Terapia Intensiva 2%, Medicina 11,8%, Osservazione breve intensiva 57,8%, Chirurgia cuore e grossi vasi 1%, TIPO 1%, Fisiopatologia respiratoria 2%, Domicilio 3,9% e Deceduti 4,9%. Giorni di prognosi: Minimo 4, Massimo 30, Media 9,87 e deviazione standard 4,472.
Conclusioni
Questo studio ha permesso di individuare alcune lacune nella gestione infermieristica della sepsi presso il reparto di Pronto Soccorso di Siena, nonché la non aderenza alle linee guida da parte del personale.
Inoltre, attraverso la correlazione di alcune variabili si è visto che, l’adesione alle linee guida migliora la gestione dei pazienti settici.
Dagli esiti positivi delle colture è risultato che gran parte del campione possedeva degli agenti microbici secondari a strutture nosocomiali, che sottolineano la non corretta gestione del paziente.
In conclusione, l’adesione alle linee guida, la corretta gestione dei pazienti negli ambienti nosocomiali e l’utilizzo per il personale infermieristico del “pannello sepsi” potrebbe migliorare la qualità della gestione infermieristica dei pazienti settici.
Allegato
Tesi. GESTIONE DELLA SEPSI: valutazione del paziente dall’ammissione al follow up
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