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Al via la lunga marcia verso l’edificazione dell’Ospedale del Sud Salento

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Al via la lunga marcia verso l’edificazione dell’Ospedale del Sud Salento 1
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La Asl ha presentato a Bari lo studio di prefattibilità dell’opera, che nascerà tra Melpignano e Maglie.

Al via la lunga marcia verso l’edificazione dell’Ospedale del Sud SalentoNascerà su una superficie di 12 ettari fra Melpignano e Maglie e sarà completato in poco meno di 7 anni. Sarà un ospedale di 1° livello, ultramoderno e costerà prevedibilmente 142 milioni di euro. È stato progettato per  350 posti letto, di cui 317 per acuti e i restanti dedicati a Day Hospital/Day Surgery.  È dotato di 201 stanze di degenza (con uno o due posti e bagno interno) e si compone di 3 piani, oltre al seminterrato. In tutto, una superficie coperta di circa 44mila metri quadri e un’area a parcheggio esterna, dedicata, per circa 1.200 posti auto.

Lo studio del progetto è stato curato dall’ingegnere della Asl, Antonio Leo, e firmato dal direttore generale Ottavio Narracci. Il punto di partenza è uno scenario complesso che riguarda un territorio comprendente 43 comuni e un bacino d’utenza di 209mila abitanti, strettamente connesso con le altre strutture ospedaliere (di Scorrano e Galatina) e con i quattro distretti socio sanitari di riferimento, Poggiardo, Maglie, Martano e Galatina.

La scelta del sito del nuovo Ospedale del Sud Salento (nell’area Adriatica) deriva da una serie di valutazioni che tengono conto di precedenti studi e, in ultimo, dell’individuazione avvenuta durante la riunione della conferenza del 28 marzo scorso presso il Dipartimento regionale Promozione della Salute.

La costruzione di un nuovo ospedale si basa sull’analisi puntuale di costi e benefici strettamente legati al suo valore strategico, in termini sanitari, infrastrutturali ed economici. Oggi va considerato che gli edifici ospedalieri esistenti – viene spiegato nello studio – sono obsoleti e non a norma dal punto di vista strutturale e impiantistico. Ragione per cui qualunque intervento di manutenzione e di adeguamento comporterebbe costi elevati, senza un reale beneficio di efficienza.

Lo studio riporta i costi per l’adeguamento alle norme di prevenzione antincendio degli ospedali di Scorrano (207 posti letto) e di Galatina (143), che ammonterebbero a 12,6 milioni. Altri 50 milioni circa servirebbero per l’adeguamento alle norme antisismiche, oltre ai 10 milioni stimati per lo svuotamento e il trasferimento prima e dopo gli interventi di adeguamento, dovendosi comunque garantire l’efficienza del servizio. Quindi, a conti fatti, risulta più economica e vantaggiosa la costruzione di nuove strutture ospedaliere, che oltretutto tengono conto dell’evoluzione della domanda proveniente dal territorio e dei vincoli posti dal Piano regionale di rientro.

Il nuovo Ospedale del Sud Salento sarà progettato con criteri innovativi in materia di prevenzione (anti-incendio, anti-sismica, ecc.) e tali da configurarsi quali edifici “intelligenti”, anche riguardo all’impiego dell’ informatica e della telematica. Inoltre, l’uso della domotica e del risparmio energetico pone l’edificio in un’ottica di sostenibilità e di rispetto ambientale.

Nel dettaglio, il nuovo ospedale di 1° livello, disporrà di sei sale chirurgiche e tre sale parto/travaglio. Saranno presenti o disponibili in rete h24 i servizi di Radiologia, Laboratorio e Servizio Immunotrasfusionale. Per le patologie complesse (traumi, cardiovascolari, ictus) saranno previste forme di consultazione, di trasferimento delle immagini e protocolli di trasferimento dei pazienti presso il Centro di II livello del “Vito Fazzi” di Lecce. La struttura sarà dotata di letti di “osservazione breve intensiva” e di letti per la terapia subintensiva (anche a carattere multidisciplinare).

È anche prevista la rimodulazione delle specialità mediche e chirurgiche, con alcune ulteriori dotazioni, senza posti letto. Sarà possibile così qualificare l’offerta del nuovo ospedale, arricchendola con la Medicina e chirurgia d’accettazione e di urgenza (con letti tecnici di osservazione breve), la Patologia clinica, la Radiodiagnostica (radiologia, mammografia, TAC, risonanza magnetica, angiografia, ecografia), la Farmacia ospedaliera, l’Emodialisi (per circa 32 posti rene) e il Servizio di Medicina emo-trasfusionale.

Il cronoprogramma scandisce i tempi dei lavori: 89 mesi per completare l’opera, compresi i 40 per la consegna del cantiere e i lavori veri e propri.

Redazione Nurse Times

 

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