Ancora violenza negli ospedali siciliani: aggrediti medico e infermieri all’ospedale di Niscemi. Pronto soccorso distrutto e facinoroso sottoposto a TSO. Il direttore sanitario: “chiediamo con urgenza la messa in sicurezza degli operatori sanitari”
Ancora un altro episodio di violenza negli ospedali siciliani e siamo al 12esimo caso negli ultimi 3 mesi: presso il pronto soccorso del Basarocco di Niscemi (Calanissetta), a un certo punto un uomo di 59 anni è andato in escandescenze, ha distrutto tutto ciò che gli è capitato davanti e ha aggredito medici e infermieri.
Il fatto è avvenuto ieri sera, poco dopo le 21:30. Sembra che il soggetto, affetto da patologie psichiatriche (come riportato da Repubblica), si sia presentato presso il nosocomio isolano lamentando patologie improbabili e chiedendo perciò di essere ricoverato.
Al rifiuto del medico di turno, è scattata la violenza: ha scardinato la porta d’ingresso, ha spaccato vetri e ha praticamente distrutto l’intero ambulatorio, apparecchiature incluse. Il medico, una donna, terrorizzata dalla furia del 59enne, ha chiesto aiuto a un volontario del 118 di Gela presente in quel momento al pronto soccorso: fortunatamente, per entrambi non c’è stato nessun danno fisico, anche se non sono riusciti in nessun modo a fermare l’uomo intento a spaccare tutto.
Sul posto sono presto intervenuti carabinieri, polizia e vigili urbani, che sono riusciti a bloccare l’uomo con non poche difficoltà; su parere del medico, il sindaco Massimiliano Conti si è visto costretto a firmare l’ordinanza per sottoporlo ad un trattamento sanitario obbligatorio. In nottata è stato trasferito presso l’ospedale di Gela.
Queste sono state le parole del direttore sanitario dell’ospedale di Niscemi, Alfonso Cirrone Cipolla, che ha denunciato i fatti ai carabinieri e alla direzione provinciale dell’Asp 2 di Caltanissetta: “Sappiamo che già in Sicilia l’assessorato alla Sanità sta tentando di mettere in piedi una organizzazione di tutela che prevede una guardia attiva anche nei piccoli ospedali, ma proprio per questo chiediamo con urgenza la messa in sicurezza degli operatori sanitari e degli stessi pazienti, specialmente nei pronto soccorso che sono ormai diventati terra di confine”.
Lascia un commento