Ci segnalano un’altra sorta di “mansionario” per gli infermieri, che sarebbe stato inviato ai dipendenti della Asl RmF tramite email aziendale e affisso in medicheria. Una lista che ,ovviamente, presenta anche tante belle mansioni domestico alberghiere…
Una carenza cronica di OSS. Che, complice la totale assenza di consapevolezza professionale da parte del personale infermieristico, ostinato com’è a compensare ogni carenza in nome del “bene del paziente”, rimane tale. Una realtà assai diffusa nel nostro paese e per gran parte sommersa, visto l’amore viscerale che molti professionisti infermieri hanno per le mansioni domestico alberghiere e per tante altre belle cose che non sono di loro competenza. E che, a causa di questa irreprimibile passione, viene denunciata poco…
Fortunatamente, però, a volte c’è chi lo fa. Perché stanco, svilito, in totale Burnout, senza più nulla da perdere e… Perché vuole davvero provare a cambiare le cose. E così è avvenuto anche stavolta: abbiamo visionato del materiale da urlo fornitoci da una persona che è voluta rimanere anonima e che, ancora una volta, rappresenta un vero e proprio insulto per quella che dovrebbe essere una professione.
Siamo all’ospedale San Paolo di Civitavecchia e più precisamente in reparto di psichiatria. Non ci sarebbero OSS. O meglio, ce n’è uno soltanto, che ovviamente non può far fronte a tutte le esigenze domestico alberghiere dei pazienti 24 ore su 24 e che effettua solo turni di mattina o di pomeriggio. Ciò capita in molte realtà, certo, e non fa più notizia. Anche se, leggi alla mano, non dovrebbe essere così…
In questa unità operativa, però, ci sarebbe qualcos’altro: un bell’elenco di compiti denominato “GESTIONE DEL TEMPO DI LAVORO” che, oltre a essere stato inviato ai membri dell’equipe tramite email aziendale, sarebbe appeso in bella mostra su un muro della medicheria; così da ricordare le varie “mansioni” al personale assistenziale, che rammentiamo essere composto da un solo OSS e 13 infermieri. Infermieri che, perciò, con un solo operatore socio sanitario, fanno tutto per mandare avanti la baracca. Come l’elenco, che abbiamo avuto modo di visionare, conferma:
“Rifacimento dei letti e igiene intima ai pazienti non autosufficienti”… “Sistemazione letti dei pazienti dipendenti (igiene) e non, eseguire il rifacimento letti dei dimessi”… “Preparazione del paziente alla cena (lavaggio mani)”… “Distribuzione della cena. Aiuto all’alimentazione”… “Riordino dei vari carrelli”…
Non è la prima volta che ci segnalano elenchi di “compiti”: era lo scorso agosto quando ci segnalarono qualcosa del genere al Niguarda di Milano (VEDI); poi, a ottobre, fu la volta di una comunità psichiatrica (convenzionata) in provincia di Frosinone (VEDI) in cui erano affissi ben due “Mansionari”; infine, lo scorso gennaio, ci avvertirono che in quel di Savona, all’Ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte, c’era un’altra bella lista di compitini denominato “Processo gestione della degenza” (VEDI).
Più o meno stoltamente, ci domandiamo: Il mansionario non era stato abrogato la bellezza di 19 anni fa? Possibile che per tanti (troppi) coordinatori, dirigenti, “signori” medici, cittadini e colleghi stessi, gli infermieri debbano ancora sottostare ad improbabili elenchi di cose da fare (tra cui le “mansioni” del personale di supporto, che le aziende dovrebbero assumere per legge) come se fossero, con tutto il rispetto, il più sprovveduto personale tecnico mai concepito dalla sanità?
Non dovremmo essere professionisti autonomi, intellettuali e “responsabili dell’assistenza generale infermieristica”?
Quanti altri di questi “mansionari” sono di fatto in vigore nei nosocomi italiani? E in quanti altri modi lo svilimento professionale e il demansionamento sistematico sono di fatto “istituzionalizzati” con improbabili documenti appiccicati al muro traboccanti di compitini da eseguire alla lettera?
Continuate pure a inviarci segnalazioni al riguardo.
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